AUTORITRATTO DI MASCHIO

AUTORITRATTO DI MASCHIO

Non ho nessun problema con le donne (tranne quando mi lasciano: in quel caso faccio male a me stesso, mai a loro), non le considero inferiori, non mi considero superiore, mi intriga la loro diversità, mi piacciono da quando avevo 5 anni, piaccio a loro e sospetto sia perché non sono mai stato un predatore ma uno che punta a conquistarle e a farsene conquistare, sì. Il gioco dei ruoli, delle attrazioni, senza il quale l’umanità si disperde e la vita non ha senso. Non sono mai stato un tipo da barbetta e monopattino, caviglia scoperta e scarpetta monosex, film di Cortellesi e pose da imbecille svirilizzato, non ho mai pesato le parole, nella dialettica maschio-femmina dico le cose in faccia, così come mi vengono e allo stesso modo le accetto. Credo che ogni donna sia diversa e vada amata in modo speciale, senza riserve e senza diplomazia. Non mi sono mai sognato di rinnegarmi, di sentirmi in colpa, di chiedere scusa se non di fatti specifici, verso persone specifiche. Compatisco il femminismo quanto il machismo, adoro le diversità ma tendo a ragionare in termini di individui; di soggetti. In questi tre mesi di calvario per plurime infermità sono stato quasi sempre gestito, curato, operato da donne e mi sono sentito in qualche modo più in buone mani, rassicurato: non ne vado fiero, non me ne dispero, avverto che così è, ne prendo atto e più non dimando. Non mi è mai venuto di pensare, altrimenti me ne sarei accorto e lo ammetterei, oddio, ma qui mi mette le mani in corpo una femmina, ci sarà da fidarsi? Sono contento di avere a che fare con sanitarie e terapiste, le trovo preparate e scrupolose (una fra le poche cose da salvare in questa fase della vita: aver conosciuto tante brave persone, abili, svelte, per lo più femmine), ma più empatiche e simpatiche, riesco ad entrarci in confidenza più facilmente, sono diventato amico di chi ha la responsabilità del mio ritorno alla vita, ma amico per davvero. Considero degradante, ipocrita e vile mandare appelli da uomo contro gli uomini. Considero chi si incolpa in quanto uomo un cialtrone infame, che mi insulta e che appena può abusa, lui sì, di qualsiasi donna in infiniti modi. Sono andato giù duro, ma duro veramente, con qualche vigliacco che se l’era presa con una donna. Non sono disposto ad alcuna pietà con chi infierisce sulle donne, ma è una cosa mia, istintiva, non mi va di ragionarci troppo. Considero l’asse destra-sinistra, Meloni-Schlein, una manovra ignobile che non vuole proteggere le loro simili ma ribadire un nuovo potere fondato sul genere. Disprezzo le sorelline che tentano la scalata politica, non capisco i padri che a cadavere ancora caldo delle figlie vanno in giro a inaugurare monumenti. Non ce la faccio, è più forte di me. Non mi vedrete mai fingere di vergognarmi di quello che sono: un maschio, un uomo, bianco, occidentale, sensuale e per giunta cristiano. Non ho bisogno di femministe ma di femmine. Il resto non mi interessa, il resto lo compatisco. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica su PayPal via maxdelpapa@gmail.com)