CHE ROTTURA DE COJONI LA MATURITA’ CIRCOLARE DI VENDITTI

CHE ROTTURA DE COJONI LA MATURITA’ CIRCOLARE DI VENDITTI

Quarant’anni che mi chiedo dove sarebbe la notizia se i maturandi vanno a fare la maturità. Ma i telegiornali ci aprono come per una guerra o altra catastrofe epocale, e indugiano casualmente sempre negli stessi licei romani e milanesi dei figli di ricchi e di politici. Ricordo il mio esame, un’era gelogica fa: c’erano i Righeria, “Vamos a la playa” e noi irrompevamo al liceo Carducci cantando a squarciagola: la sera prima del tema che avrebbe dovuto sancire la nostra maturazione, eravamo stati al Mundialito, organizzato apposta per le televisioni di Berlusconi, dove ovviamente avevamo fatto tardissimo, gonfi più di alcoolici che di nozioni e, non paghi, da neopatentati intenti alle corse in macchina per Milano. Criminali! Ma almeno nessun notiziario ci veniva a rompere le balle, diplomarsi era normale come l’estate, come lo scorrere delle stagioni nella vita. “Dopo che farai?” chiesero ad un mio compagno molto bravo: “Mah, credo che andrò in vacanza”, rispose annoiato. Un altro “si era dimenticato” e dovemmo svegliarlo al telefono a suon di bestemmie; arrivò con la maglietta di tutti i giorni, con cui sicuramente anche dormiva, neanche la faccia lavata, tra uno sbadiglio e l’altro prese 60 e subito si iscrisse all’Università dove adesso ovviamente insegna Fisica. Gente così. Io me la cavai per il rotto della cuffia, il mio rendimento era crollato negli ultimi tre anni, quelli delle feste, della iniziazione a tutto. Adesso sono vecchio, alcuni compagni cominciano a mancare, per poco non li seguo e non sopporto la retorica della Maturità e non mi riesce di star calmo davanti all’eterno ritorno di Antonello Venditti, sempre più somigliante a una creatura di Wes Craven, con quella canzonetta insopportabile, ambientata al liceo “Giulio Cèssare”, liceo di politici che si riproducono. Con gli studenti influencer che parlano a metà fra Chiara Ferragni e Luciano Spalletti, “perché se noi si va a vedere, abbiamo fatto un errore di comunicazione”. A proposito, i telegiornali subito dopo la Maturità dei maturandi danno la notizia, sconvolgente, dei cambiamenti climatici apocalittici, oltre mille morti tra i pellegrini della Mecca, ma era proprio necessario andarci sotto il sole da 50 gradi? Temperature impensabili, surreali, al mondo, in Europa, però non si capisce come mai in Germania facciano giocare le partite come niente fosse. Va bene tutto, sopportiamo tutto, ma la celebrazione dei 40 anni di “Notte prima degli esami” no, per carità, basta, grazie, va bene così, basta così, che ormai ci esce dalle orecchie come la Cavallina Storna e il Fanciullino del Pascoli. MDP (per sostenere il Faro una ricarica via PayPal tramite maxdelpapa@gmail.com)