DIETRO LA TENDA, LA FRONDA

DIETRO LA TENDA, LA FRONDA

La martire di Bergamo o Seregno che non regge 25 minuti di treno e si accampa al Politecnico è in trattativa con Elly Schlein e il talent scout Fratojanni che deve fare dimenticare lo svarione Soumahoro. Tra i piccoli leader della sinistra parassitaria c’è un mercato: io te ne porto in piazza, anzi in tenda, venti, venticinquemila, tu cosa mi dai? Nell’ennesima farsa antagonista la Sinistra conferma il suo disprezzo per i poveri, i bisognosi veri: carne da cannone e da televisione per le sue opposizioni di stampo terroristico, per il momento a presto basso, affidato ai mocciosi delle tende e dei blocchi stradali, del vandalismo artistico. Ma con licenza di salire di livello. Dietro il finto spontaneismo dei campeggi universitari ci sta l’attacco alla proprietà privata, all’uomo liberale: a un talk show sento alcuni rottami dello stalinismo tuonare contro il liberismo immobiliare, invocano più stato, più tasse, espropri, uno arriva a proporre i nuovi piani quinquennali agevolati dalla tecnologia pervasiva. E non provoca, è convinto. Riescono a denunciare la tecnologia del controllo ma ne vogliono di più, possono accusare il lockdown ma pretendendo più stato, come se lo stato concentrazionario lo avesse instaurato il Padreterno sul quale ironizzano, a loro piace la mostra della UE su Gesù in ammucchiata crocifissa con gli apostoli Village People, arte squisita dicono; accusano il governo, questo, si capisce, di avere impoverito le classi lavoratrici cui però chiedono nuove tasse per edificare lo stato assoluto; il caro affitti c’è da 50 anni ma lo imputano a Meloni, non ai sindaci piddini che drogano il mercato tollerando e magari assecondando il racket dell’abusivismo. A sparare cazzate di questa risma c’è anche una professoressa vestita di giallo, somigliante al cantante Malgioglio. Uno invece bazzica il giro dei bombaroli della Valsusa no TAV ma pretende il disarmo, ovviamente unilaterale, è disposto ad imporre la pace neutralista e disarmata creando una milizia superarmata in seno all’ONU. Come se non costasse niente, tra l’altro. Ma il livello è quello di quel barone bolognese che ha dato 30 con lode a un esame a un accampato, senza chiedergli niente. Sulla fiducia leninista, diciamo. Questo fanatico notav sarebbe un giurista ma non conosce o equivoca il principio costituzionale del diritto a difendersi: glielo ricordo a brutto muso e mi dice: io con te non ci parlo. Gli faccio presente che lui sogna il neosovietismo in Italia ma i soldi li prende, purtroppo da docente, in California, dall’America guerrafondaia e imperialista e per tutta risposta la butta sull’infantile: sei della Cia. In California hanno gli affitti più cari del mondo e gli homeless si distendono per strade lunghe 30 chilometri: perché il nostro giurista non raccoglie un po’ della sua feccia valsusina e degli okkupatori del teatro Valle e porta la rivoluzione fin là? Lui mi guarda stravolto e si mette a ridacchiare con Malgioglio. Alla fine gli amici mi scrivono sei stato brutale, non dovevi massacrarli così. Ma ero solo contro quattro o cinque stalinisti, a parte un eurodeputato leghista bresciano o bergamasco che dice: volevo abbattere la UE ma adesso che ci sto dentro ho capito che serve. Sì, a te, gli rispondo. Pazienza, non mi inviteranno più neanche lì ma non sono stato troppo duro: questo è un circo di invasati e io non mi sono fatto 6 ore di treno, non 25 minuti, per subire una simile messa cantata di menzogne e deliri da contenzione senza reagire. In collegamento c’è il mio amico Giorgio Spaziani Testa che mi scrive: ma dove sono capitato? E scompare. Qui non c’entrano le politiche liberiste ma un PD che ha un patrimonio immobiliare da 1 miliardo, gestito da fondazioni in odore di elusione: hanno fiutato il doppio affare, quello delle locazioni ai giovani viziati e l’altro dell’opposizione antagonista a una Destra di imbecilli. Ma a me per il culo non piace farmi prendere. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica su PayPal via mail maxdelpapa@gmail.com)