E INTANTO SI GELA

E INTANTO SI GELA

I più condizionati sono quelli che non si fidano. Per dire gli scettici, i grandi complottisti che passano dalle ricostruzioni più folli quanto a Covid, torri gemelle, allunaggio, alle credenze indotte sul clima: non piove più, non fanno piovere, fanno piovere dove vogliono. Che non piova più è una balla, che possano dirottare Giove pluvio è comico, che l’acqua si disperde nei mille buchi della manutenzione ladra e mafiosa è un fatto. Ma quelli che non se la bevono, però mandano giù tutto: questo tempo però, questo caldo anomalo, qualcosa sotto c’è. Quale caldo anomalo? Non saprebbero dirlo, i rilievi recenti li smentiscono e allora se la cavano a sensazione: ma scusa non sentivi che caldo a Natale, a febbraio? No, perché non c’era ma la propaganda è retrospettiva, sapendo di giocare sulle emozioni che alla lunga diventano non smentibili. “Dopo il caldo anomalo delle scorse settimane…”, e invece non c’è stato, è da ottobre che gradualmente fa freddo e sempre più freddo e le bollette del riscaldamento, esplose lo sanno. Che poi possa esserci qualche giorno di tregua, è storia normale dalla notte dei tempi, ma la curva generale del meteo è rispettata: inverno lungo, freddo e gelido e se mai primavera inesistente. Col mestiere che faccio, conservo le pagine on line così come in tempo gli articoli di carta: annunciavano, tutte, cataclismi desertici, apocalissi gretesche. Siamo arrivati a Pasqua e i meteorologi, che sono come gli astrologi e i virologi: ponte freddo, invernale ma subito dopo l’anticiclone e sarà la primavera più torrida dal 1800. L’anticiclone non si è visto e ad aprile nevica in mezza Italia e nessuno sa dire fino a quando. Ma una cosa è certa: alle prime due ore del primo sole tardivo, estivo perché arriveremo a maggio inoltrato, l’allarme: non sentite che caldo torrido, è stata la primavera più rovente di tutti i tempi e l’estate sarà peggio. Certo, l’estate è come il Natale, prima o dopo arriva. Ma di insostenibile, di insopportabile ci sarà solo la propaganda europeista, da aruspici, da paraculi, che induce consumi e cambiamenti inutili, non necessari, basati su rivoluzioni climatiche inesistenti. Ci casca anche la destra sociale al potere che, fedele alla sua tradizione statalista irresponsabile, non sanziona chi distrugge il sistema strutturale che distribuisce l’acqua ma chi la usa. Salvo chi la fa sprecare per le vernici lavabili che non si lavano: con questi si fa la voce grossa, si annunciano leggi pletoriche ma poi le stronze climatiche, nullafacenti per censo, patinate come influencer, vanno in televisione a vantarsi: di multe ne ho 50 e non ne pago mezza. E c’è pure chi ci perde tempo come Francesco Borgonovo, freddo e duro come una guardia di confine, ma sono le esigenze, i rituali delle chiese televisive.  “Ih, non confondere il meteo con il clima”.  Ma a lungo andare il meteo diventa clima e da sei, sette mesi siamo più in Groenlandia che in Africa. Però i suggestionabili che si pensano furbi, edotti, sentono il caldo percepito ossia indotto e vanno in giro a termini di calendario anziché di tempo reale. E tossiscono e si ammalano. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica su PayPal via mail maxdelpapa@gmail.com)