FREGOLI ALLO SBANDO

FREGOLI ALLO SBANDO

Quando hai ragione la colpa è solo tua. Poche ore fa scrivevo del destino dei trasformisti che è quello a lungo andare di perdere l’identità ai propri stessi occhi non meno che a quelli di tutti. Oggi Giorgia Meloni, presidente del Consiglio convinta che per pesare basti trottolare, bofonchia che “così nun se fa”: è stata segata da tutti, i conservatori come i popolari della Baronessa ladra, a forza di oscillare a pendolo dagli uni agli altri. Così nun se fa, ma Tajani, suo principale alleato, manovrato dalla figlia del fondatore, dice: noi votiamo Ursula, non ci importa di Meloni. Questa è ancora una compagine di maggioranza, o un campo di Agramante? “I patti nun erano questi”. Ma chi le ha detto che l’Europa rispetta i patti, che ha paura di questa nuova arrivata che presto se ne andrà? E, in ogni caso, sono da rispettare i patti con chi cambia interlocutore e prospettiva due volte al giorno? Se vieni per suonare, te ne andrai suonato. I camaleonti cambiano pelle ma non hanno problemi di identità, i politici credono di non averli ma prima o dopo scoprono che “non si possono ingannare tutti per sempre”, che i proclami da balconcino lasciano il tempo che trovano e la gente, che li vota per allegria, noia, risentimento, opportunismo, tutto fuorché una scelta ragionata ed etica, ci mette un attimo a stufarsi. Falle di tutto alla gente, prendila in giro quanto vuoi, ma che non se ne accorga, se no ti molla e ti odia. Meloni ha vissuto di rendita per due anni, sulle ali di una opposizione ritardata, ma a questo punto si fa male da sola e a non crederle più sono quelli che ci speravano. I ballottaggi nei comuni parlano chiaro e non è solo questione di candidati miserabili, il guasto cala dall’alto. Meloni come tutti i predecessori si è fatta via via più tronfia, più isterica e più distante, rinchiusa nella bolla delle manovre e dei sospetti, ostile alla benché minima critica che del resto non le è mai arrivata perché un conto sono le maldicenze dei giornali piddini e un altro le critiche che dovrebbero esserci ma non ci sono stante il controllo pressoché totale della stampa di destra da parte dell’industriale sanitario Angelucci, parlamentare leghista ma per caso: “Potevo annà dove me pare, ho scelto dove c’era più spazio”. 100% di assenteismo, ma il padrone è lui e per il momento ha deciso di sostenere Giorgia e tutti si adeguano. Meno che gli elettori, già disillusi, demotivati perché è difficile seguire un camaleonte, i Fregoli saranno spassosi a teatro ma se in tuo nome improvvisano ad estro e danno la sensazione di non sapere che fare, allora non è più divertente. MDP (per sostenere il Faro una ricarica via PayPal tramite maxdelpapa@gmail.com)