OPPOSIZIONE ALLA BANANA, DEMOCRAZIA MARCITA

OPPOSIZIONE ALLA BANANA, DEMOCRAZIA MARCITA

Matteo Salvini, leader sempre più zoppo della Lega, si è presentato oggi su Twitter con una banana. Forse era autoironico, sapeva già di avere perso e malamente le amministrative. Allora, compagnucci della parrocchietta, quando la facciamo la rivoluzione? Non si era mai vista una opposizione così entrista, così solidale col regime: i compagni del PD, intesi come Lega, Forza Italia e, anche se lei dice di no, Giorgia Meloni, una donna sola al comando di un partito inconsistente. Che doveva fare di più il supposto centrodestra per perdere? Hanno scelto i candidati troppo tardi; li hanno scelti ridicoli e votati a sicura sconfitta; hanno difeso o avallato le misure coercitive di Draghi; hanno sposato la logica del greenpass che è una logica ricattatoria; hanno scaricato le proteste di chi si ritrova a vivere l’inferno; hanno usato una comunicazione misera, a base di banane, di focacce, nel totale scollamento verso quei ceti produttivi e lavorativi che sostengono di voler rappresentare. Davvero non si poteva fare di meglio per sostenere un regime nel quale stanno dentro tutti. Il risultato è una sinistra ampiamente minoritaria che però comanda ovunque nelle piazze più importanti e potrà riorganizzarsi in funzione delle elezioni politiche. Certo, c’è un problema di personale politico nel presunto centrodestra, ma c’è anche un problema di vertice, di leadership. Perché se nella Lega comanda di fatto Giorgetti, che è più europeista di Draghi, e se tu fingi di non vedere con la banana in mano, la gente non ti vota più. E se tu non riesci, ti piaccia o non ti piaccia, a svecchiare un partito giovane ma pieno di scorie, di rottami missini, di personaggi inesistenti, la gente si stufa. Per Forza Italia il problema non si pone, è un circolo di ricchi e di corrotti con a capo una salma che da sempre pensa al suo impero. Siamo o non siamo alla sospensione della democrazia? Ci siamo e come, ma da destra, o centrodestra se si preferisce, su questo non si sente una parola e c’è chi rinnova l’ossequio, inspiegabile, a Mattarella e addirittura si augura Draghi al suo posto. Che razza di opposizione è mai questa? La Lega nello stare dentro ha finora ottenuto: il rifinanziamento del reddito di cittadinanza, il ripristino della legge Fornero, la riforma del catasto con annessa tassazione, l’imposizione del lasciapassare, lo sfascio delle categorie produttive e del commercio e del turismo, la transizione verde che costa centinaia di miliardi e rende niente, però distrugge il sistema industriale. E ancora insistono. Che aspettano a togliersi dal governo e a combatterlo da fuori? Ma forse contano sui miliardi del recovery da spartirsi. Senza forse. La democrazia in Italia è congelata nella preoccupazione crescente del mondo, i diritti fondamentali travolti, il dissenso schiacciato, l’opposizione non c’è, il regime comprende tutti: se non è dittatura, cosa altro è? Dittatura opportunistica, all’italiana, ma non meno drammatica: Draghi non ha neppure bisogno di opprimere l’opposizione: non c’è, non esiste e, stando così le cose, opprime i cittadini scontenti, manda la polizia con gli idranti a domare una rivolta già spenta. Applaude Prodi che ripete quello che piace alla Cina: usare la forza bruta, reprimere, controllare. E si compiace la Cgil per cui i lavoratori debbono rassegnarsi e non fiatare. Un sindacato che sta dalla parte del regime, che opprime i lavoratori. Ma basta agitare lo spettro del fascismo. Guitti, saltimbanchi, esibizionisti del lasciapassare godono, osannano Draghi, il sultano, e augurano morte dolorosa a quanti non si mettono in riga. Però Salvini sfodera la banana, per far vedere che non è mica cattivo, non è un fascista, è un bonaccione, un tontolone. Sì, ce n’eravamo già accorti. MDP

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