SANREMO LE PAGELLE BASTARDE SECONDA SERATA

SANREMO LE PAGELLE BASTARDE SECONDA SERATA

NUOVE PROPOSTE USATE

WRONGONYOU (Lezioni di volo) – Già uno che si chiama così ha detto tutto: che altro possiamo aggiungere? Ma sì: vaccagà! Volevo dargli 0, poi ho visto le scarpe di Topolino e allora gli do 1 (randellata a tracolla)

GRETA ZUCCOLI (Ogni cosa di te) – Questa in compenso ha le scarpe di Minnie. E una certa qual velleità dell’alternativismo americano, il peggiore, quello pretenzioso lagnoso lamentoso da gatta scuoiata; la “canzone” vorrebbe essere “d’autore”, ma fa cascare le palle e tutto. Siccome ha l’aggravante d’essersela fatta tutta da sola, è imperdonabile: 1+

DAVIDE SHORTY (Regina) – Magari il nome d’arte allude al pipino, comunque lui non è uno scappato di casa: ma da un centro sociale. Innocuo come una pisciarella, però poi c’è l’inesorabile inserto rappe, e allora lo mazziamo: 0+, uauaua

DELLAI (Io sono luce) – No, dai, questi sono i figli gemelli di Bugodigulo: sembrano la pubblicità dei rinco boys. Avrei qualcosa da dire ai rompicoglioni del movimento pro life, un aborto quando ci vuole ci vuole. 0,5 + 0,5

BIG MA DE CHE

ORIETTA BERTI (Quando ti sei innamorato) – Minchia sembra Aretha Franklin. Anzi, no, Teresa Bellanova. Fra gli autori, certo F. Boccia, che preoccupa: parlerà mica di lockdown? Ma no: amore, amore, amore. Vecchia, stantia, anacronistica, improbabile fin che ti pare, ma la canzone, nel suo genere, è fatta bene e lei è sempre l’uccellino della Valpadana (ricordate I nuovi mostri?). Roba che tutte ‘ste sciacquette dovrebbero sciacquarsi subito dai coglioni. 6

BUGO (E invece sì) – Arriva, gira sui tacchi, ad Ama gli piglia il coccolone: ma che, fa come l’anno scorso? E invece sì, cioè no, è solo stonato, non sa andovà. Come sempre. Ma era meglio se faceva come l’anno scorso. 30 anni che ha sbagliato mestiere, maledetto il Mucchio Selvaggio e so io perché. Credevo fossi un incapace: e invece sì. 0 paccato

GAIA (Cuore amaro) – So ben io, lì, cosa c’è di amaro. È arrivata la fica monaca. Direttamente da Amici, come tutti quelli che non hanno un cognome e neanche un talento. La Gaia insipienza, da dimenticare, il prima possibile. P. S. 40 milioni di visite su Youtube? Allora lo vedi che ce lo meritiamo, il lockdown? A vita? 0-

LO STATO SOCIALE (Combat Pop) – E uno diventa subito ultraliberista. Anche perché il Sardin Mattia, che esce purtroppo da una scatola, ha lasciato il microfono al figlio (raccomandato) di Franceschini: sempre lì siamo, sempre al PD. E sarebbe pure ora di finirla con ‘sta paraculata di vendemmiare, in forma di citazione, i vari Gaetano, Bennato eccetera. Non valgono un cazzo e sono qui per far soldi. Pajazi. N. C.

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA (Amare) – ‘N’altra coppia indipendente, poco indi e molto pendente. Copiano, ma non so da chi. Sarebbero “un duo gender fluid” e infatti lei pare Luxuria; anche la Serracchiani imparrucconata: magari la lista è il PD. Fanno parlare per il politicamente corretto e per l’ascella pelosetta fucsia, e anche per il vestitino di lei (?) pronto per il vaccino. 0–

MALIKA AYANE (Ti piaci così) – Ma infatti, basta che ti piaci tu, a me fai cagare, ma che problema c’è? Però, per la carità, lascia in pace Giuni Russo, che non sei degna di pulirle casa. Resta ai tuoi jingle da protesi dentaria e morta lì. 1–

ERMAL META (Un milione di cose da dirti) – No, ma ne basta una: hai rotto i coglioni. 1 ½

EXTRALISCIO feat. DAVIDE TOFFOLO (Bianca Luce Nera) – Oddio, non bastavano le sardine sociali? Questo è il Festival degli tristi ragazzi smorti spacciati per goliardici. E su, che non sono demenziali, sono dementi. Aridatece Raul Casadei e andate mò a fare in culo. S. V. (senza voto)

RANDOM (Torno a te) – Oh, cazzo, e mò questa che roba è? Sai chi ricorda, un po’? L’inviato sfigato del tg uno che lo mandano sempre per morti e contagiati e lui, la faccia mesta dietro la mascherina: eh, qui i contati sono in salita. Ma torniamo, purtroppo, a Random: ecco, chiamare uno così… Ma come fanno gli orchestrali a non infilzarlo con gli archetti? Torno a te? Non t’azzardare, sai! Che ti sputo! -20

FULMINACCI (Santa Marinella) – Per Ama, è “un altro frutto dell’albero della canzone d’autore”: io vi c’impiccherebbe, all’albero, tutti e due (ma poi che cazzo di nome sarebbe Fulminacci?). Fulminacci, come arriva lo cacci. “Voglio solamente diventare deficiente”: cosa ti fa pensare che dovresti impegnarti? 0+

WILLIE PEYOTE (Mai dire mai – la locura) – La locura? No, dai, Fedez che inc… ontra Gazzé anche no. “Tutta sta roba ha già rotto i coglioni”. Ecco, appunto, meno male che lo sai. Willie Coyote. 0——–

GIO EVAN (Arnica) – T’el chi, el poeta di Instagram prediletto dalla ex di Salvini: ma quest’anno, scusate, è il Festival dei deficienti? No perché, nananananananana, quando una canzone non c’è, ne copia altre cento. Ma c’hai 32 anni, ma ti vedi come vai in giro? Mah, speriamo lo arrestino insieme a Luca Casarini. Gli do 7. Pedate nel culo.

IRAMA (La genesi) – A Sanremo, la temuta variante Irama. Ma sì, mandiamolo in differita, tanto che cambia? Poi fa schifo uguale. Pensa che figata se vince questo, senza neanche cantare. Lo schiaffo all’indecenza proprio, la Nemesi della presa per il culo di un Festival che non c’è, un Festival decrepito in tutto, un Festival Baggina. 8 (vaccini, in una siringa sola)

OSPITI PURTROPPO

ELODIE – Ah, questa è quella che parla male di Salvini? Ecco perché l’hanno chiamata. Come valletta non è meglio che come cantante, cioè non esiste. Come succedanea di Beyoncè, vabbè. Passa per strafiga: una modella, ma volgarotta. Poi sempre sto pippone de ‘a bborgata, ma chissene. 2

LAURA PAUSINI – E che cojoni co’ sta montata, lei è il goldenglob. Maledetto Pippo Baudo. È esattamente come la sua – ugh! – canzone: brutta senz’anima. E sta pure invecchiando male e rifacendosi peggio, ormai ricorda da Strega di Mare. 2

IL VOLO – Dalla finestra, sempre e comunque. Hanno ammazzato Morricone un’altra volta, con la complicità del figlio. Per qualche dollaro in più: i Gufi erano più vocali 41 bis

GIGLIOLA CINQUETTI – “Non ho l’età per amarti”: lo credo bene…

FAUSTO LEALI – “Mi manchi…”: ma l’ha dedicata al suo barbiere?

MARCELLA BELLA – “Senza un briciolo di testa” però in testa ho una foresta. Dieci minuti e sono diventato vecchio. 10 (anni di più)

GIGI D’ALESSIO – Momento matrimonio neomelodico corretto alla rappa da vicolo. Scappa scappa uagliò! S. V.

ACHILLE LAURO – “I quadri viventi di Achille”. Sì: Picazzo. Chi copia stasera? La Mina epoca Milleluci. Eccerto, sempre quello. Le canzoni le copia, i costumi li copia, come sbotterebbe Oliver Hardy: “Insomma, c’è qualcosa che sai fòòòre?”. Questo, c’è un solo posto dove dovrebbe cantare: a Rebibbia. 0.000… periodico

CONDUTTORI

AMA & FIORE – Parlano di loro, fra loro, ridacchiano, si scompisciano addosso, sembrano due nonnetti in libera uscita dall’ospizio. “Ah, ti chiami Patato”. Sì, un tubero, un vegetale. Pomo/Fiore (Lucio Flauto al confronto un gigante, perdonate il vintage). Un po’ più arzillo il Fiore, ma insomma patetici forte. +1 -1 = 0