UN GREENPASS VAL BENE UNA DONNA

UN GREENPASS VAL BENE UNA DONNA

Daniela Martani, personaggio dello spettacolo e fiera contestatrice dell’obbligo vaccinale, del lasciapassare, si ritrova col greenpass scaduto da 4 ore e la fanno scendere dal treno, la lasciano in piena notte alla stazione di Bologna, uno dei posti più pericolosi al mondo per una donna sola. Ha ragione Claudio Messora di Byoblu: mai avremmo pensato di ritrovarci in un Paese così abbrutito, e si potrebbe anche dire: così infame. Di solidarietà, la Martani ne ha riscossa poca, di più gli attacchi, le insinuazioni: la legge è legge, e va rispettata. Nel Paese dove la legge è la materia da sempre più duttile. Se davvero la legge va rispettata, allora si potrebbe cominciare col dire che chi l’ha fatta scendere ha commesso un abuso; ci sono sentenze che hanno sanzionato come violenza privata il caso di passeggeri scaricati perché sprovvisti di biglietto, figuriamoci il greenpass. In ogni modo, la si metta come si vuole ma se davvero a contare sono le ragioni della sicurezza non quelle dell’applicazione ottusa e carognesca, allora il personale di Trenitalia, e così la Polfer, poteva considerare che l’interessata era negativa, come da tampone, e che nel giro di 4 ore è difficile contagiarsi per contagiare; più probabile il contrario, l’infettività alimentata dagli immunizzati, ma appena appena. Una storia assurda, di prepotenza anche sessista, passa come normale e quasi nessuno se ne avvede, se ne scandalizza, i telegiornali non ne parlano, i media ci girano intorno. E nessuno può toglierci dalla testa che la Martani, una volta riconosciuta, sia stata punita proprio per le sue convinzioni, più volte manifestate pubblicamente. Mentre non c’è treno che non ospiti clandestini violenti del tutto abusivi, nell’omertà terrificata del personale. Lo Stato etico, che con la scusa della legge vuole educare, e che per educare reprime senza scrupoli, passa per il lasciapassare. Ma uno Stato ipocrita, che applica la normativa senza considerare che così facendo costringe una donna a rinunciare all’ultimo treno della notte, a suo rischio e pericolo. Che Paese è quello in nome della sicurezza che mette a repentaglio la sicurezza, se non la vita, perché di questo si tratta, di una donna per una questione di puntiglio? Un Paese imbastardito e irresponsabile, disabituato a ragionare, a distinguere caso per caso. La Martani ha partecipato a quel caravanserraglio che è il programma radiofonico la Zanzara, trovando il solito Parenzo che la insultava e la provocava: potevi andartene in albergo, non rompere i coglioni. Esiste una esigenza di dignità, se volete di puntiglio, che quelli come Parenzo non sembrano sospettare: evidentemente sono maggioranza nel Paese, ma a questo punto chi è il parassita, cara onorevole Ronzulli? MDP

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