IL REGIME SPARTITO

IL REGIME SPARTITO

Diceva lo scorso autunno Fabrizio Pregliasco, il fenomeno: “Strage di contagi per l’Immacolata, vaccinarsi tutti con la quarta dose”. Poi, visto che la curva non incoraggiava, si è allungato: “Ondata di contagi per Natale, a 6 mesi dalla terza dose farei un richiamo”. Non è andata bene, perfino il complice Cartabellotta, quello di Gimbe, misteriosa società col monopolio fattuale dei numeri terroristici, sulla quale io spenderei una indagine, è costretto ad ammettere: “Nella settimana dal 2 all’8 dicembre il numero dei nuovi vaccinati è diminuito del 22,3%, record negativo dalla campagna vaccinale”. Gli italiani si sono rotti le spalle e anche le palle. Allora il fenomeno si è buttato sull’influenza, tanto chi le distingue: vaccinarsi, vaccinarsi, è in arrivo una strage, e non dimenticate le mascherine, anzi meglio richiudere tutto. Ormai non fanno più notizie le figure di merda di questa gente, la cui ostinazione nel fallire è degna di miglior causa: perché lo fai? Se lo chiedono tutti, specialmente a fronte delle risultanze planetarie dall’estate in poi. L’ultima è di oggi e dimostra che la Svezia, infamata dai comici in camice, ha avuto il minor numero di morti ammazzati e di lesionati; di contro, i paesi comunisti come Italia, Nord Corea e Cina sono in guai grossi. In Cina ribellarsi paga: schiacciati dalla dittatura più spietata al mondo (difesa dai Pregliasco, Burioni, Speranza, Ricciardi, Mattarella, Conte, Draghi eccetera), i sudditi hanno deciso che ne avevano abbastanza e pretendono di tornare cittadini, sia pure sotto il tallone del comunismo. Risultato, Xi, che finirà male, ha rinunciato a parte dei suoi marchingegni demoniaci per controllarli tutti, per inscatolarli meglio. Poi uno assiste, sconfortato ma non incredulo, allo spettacolo della sinistra mediterranea che teneva i pacchi di mazzette nei sacchi e nelle borsette griffate, e pensa: ma se una cricca di rubagalline a mezzo ONG faceva i milioni lasciandosi corrompere da emirati e regimi islamisti solo per parlarne bene, che diavolo sarà successo con i vaccini? È la domanda che si fa tutto il mondo, oggi più che mai. Ostinazione degna di miglior causa, questa dei fenomeni, e forse, per la soluzione, non c’è che da aspettare. Sta di fatto che qui si parla di quinta dose con il grosso della massa che si è fermato alla terza, ieri uno strano pediatra molto bravo a promuoversi, insomma a fare lobby, insisteva con la somministrazione sui bambini “da zero a sei anni”, sordo alle indicazioni negative nel resto del mondo. Come dice la canzone, “tutto quello che puoi pensare è vero”, poi, certo, si resta garantisti, possibilmente non alla maniera degli idioti come Sansonetti o Parenzo. Ma come fai a non mettere insieme le cose, a non unire i puntini? Dieci miliardi di dosi, 5 miliardi di affare, sai quanti rivoli di tangenti, o almeno non è vietato immaginarlo. Io alla storia di questi fenomeni, con credibilità internazionale pari a zero, italiana ormai sottozero, vanitosi, inclini alla prostituzione, “se la politica mi vuole, non dico di no”, più portati per gli affari che per le diagnosi, che agivano solo nel supposto interesse comune, non ci ho mai creduto. Mi ero lasciato ingannare, perché se questi erano fanatici, dall’altra parte c’erano autentici malati di mente che finivano per privare di senso qualsiasi scetticismo maturo, ragionato. Ho sperimentato sulla mia pelle, ho patito le conseguenze, ho visto il funerale diffuso, continuo, mai più interrotto, di gente che casca folgorata, senza preavviso, come quei tre giornalisti uno dopo l’altro al Mondiale qatarino. Ho studiato, approfondito, commentato i dati, le risultanze, gli studi, le ammissioni, i rinnegamenti, e adesso mi ritengo truffato e ferito dallo stato, come quando ti mandano in guerra per i loro porci comodi. Non dimenticherò le colpe, e gravi colpe, dei bugiardi di nome Mattarella, Draghi, Speranza, di tutti i fenomeni, dei marchettari che in due anni hanno cambiato più idee che mutande, sempre su una giostra di possibilità, di previsioni sballate, di miserabili tentativi di far dimenticare oggi le parole di ieri. Non dimenticherò la disperazione di un paese, costretto a piegarsi alle pratiche più umilianti siccome c’era da corroborare un regime. Così come, domani, non dimenticherò che la destra cialtrona di Giorgia Meloni e dei suoi quaquaraqua non è affatto diversa, si è limitata a ereditare dalla sinistra il regime, portandolo avanti in combutta e secondo le pretese di chi ha il vero potere, in patria e nel mondo. E questi a me fanno più schifo degli altri, perché dai comunisti te lo puoi aspettare, ma una che in due mesi è stata Giuda su tutto, o ha roba da nascondere o vuole semplicemente durare (ma non le riuscirà comunque). Non è il governo Meloni ad avere normalizzato la situazione, è che la gente si stava normalizzando da sola e, per il momento, il regime aspetta. Assiste. Ma di questi non c’è da fidarsi, nessuno di loro, perché sono davvero una sola cosca. Perché sono pronti a tornare alla prima occasione, realizzando le deliranti pretese degli apprendisti stregoni. Perché il regime concentrazionario piace a tutti e si può anche spartire. Perché i fenomeni sono miserabili, ma restano fra noi, nessuno li sbatte dove dovrebbero stare, per una mole di reati da fare impallidire i rubagalline di Parlamento e Commissione (ci arriveremo) Europea. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica via PayPal tramite mail maxdelpapa@gmail.com)