MA A VOI FIORE NON HA ROTTO I COGLIONI?

MA A VOI FIORE NON HA ROTTO I COGLIONI?

Tornasse quello là, il comesichiama che passeggiava sul mare, capitava ogni tanto a una festa e li riempiva di pani e pesci e poi l’hanno inchiodato a un legno, non se lo filerebbe nessuno perché c’è da cantare le laudi di Fiore Fiorello, quello che faceva il Karaoke, drogatissimo, poi, dice, si era pentito, disintossicato. Redento. E adesso se gli sbarrano la strada s’incazza che manco Gesù Cristo – ecco! Ecco come si chiamava chillellà, chillellà! – nel Tempio, lui è Fiore, che fa la rassegna mattutina e si drogava moi non plus, Fiore, Signore dei cieli aperti e fiumi azzurri e colline e praterie, Dio dell’intrattenimento pop, falso irriverente, Messia del conformismo, apostolo delle imitazioni garbatelle, Fior di Fiorello adorato da Aldo Grasso, nonché dal Nazareno, dalla Scrofa, da tutta la politica e dall’umanità, Fiorello onnipotente, che sa far tutto e ad ogni festa televisiva moltiplica gli ascolti con la sua comicità da radiolina mattutina, quelle cosette da quattordicenne di 65 anni che non cambia mai, la signora che passa per strada, vieni cara, vieni amica mia stracciona che qui siamo democratici, l’edicola Fiore, l’intrattenimento emolliente da santa Rai, sbarazzino ma ingessato, bum bum bum, romano senza esserlo troppo, ahò ahè ahò, pariolino senza parere, governativo in forma di irriverente, gazzosino che non dà fastidio a nessuno. Maggioni, leccacula della potera piddina, l’ha rifiutato a Rai 1 e si è giocata la presidenza, sdegnato Fiore Santo si è degnato di Rai 2 ma prima ha pianto, martire violentato che fotte e nel frattempo continua sui social, che tratta come prolungamento della Rai, cosa sua, questa come quelli, da riempire della sua adolescenza serotina sempre uguale, che non va da nessuna parte, che non serve a un cazzo. Si è perfino costernato che vadano tutti a giocare in Qatar, non perché vanno in Qatar, ma perché non gli hanno dato retta a lui, che si preoccupa dei diritti umani, nel tempo vacante fra una ripicca wandosiride e una fanciullata da isoradio. Fioresanto è quello che a Sanremo faceva la parodia dei vaccinati con l’ictus e la sla, roba poi successa davvero: da fucilazione sul posto, ma nessuno si azzarda perché Fiore è di quelli ridanciani ma cattivi, vendicativi, lui può far saltare una presidenza Rai, lui salva e maledice, grazia e distrugge. A me questo Fiore ha rotto i coglioni come li hanno rotti quelli in giro da trent’anni che fanno cose vane, annacquate e discretamente volgari, sempre quelle, come li hanno rotti i redenti che poi chissà fino a che punto e comunque tutti quelli che pretendono, che si pretendono, che si giustificano di per sé, la forma più infame di autodivinizzazione, il vello d’oro: se stesso. Fiore se incontra il Quellolà, il GesùCristo straccione, gli dice prego, carino, statti dietro, trovati una tivù locale. E ha ragione perché il Nazareno, Inri, deve aggiornarsi un po’ anche lui, basta con le pose freak da fricchettone, capelli lungi da hippie anni ’70 e Jesu Christ Supercompagno, se vuol stare a petto di Fiore, che non ha bisogno di rinverdirsi perché lui è senza tempo, dovrebbe: aprire un profilo Tiktok, smaltino e caschetto alla Damiano. Se no dove cazzo vuole andare. Alla Casa del Padre. Fiore Fiore, nostro Signore dei cieli neri e rossi, padrone delle sette anime dei mortibondi, sovrano degl’inferi e dei paradisi catodici, per questo nuovo avvento fai una cosa delle tue, di quelle che ti rendono insostituibile, fai l’imitazione di Camilla Canepa morta poche ore dopo il vaccino e dicci che era una sfigata morta di freddo, dai Fiore, se la fai con un crowfunding ti regaliamo 50 chili di quello che vuoi anche se oramai non l’usi più. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica via PayPal tramite mail maxdelpapa@gmail.com)