MA IO STO CON LA PRESIDE

MA IO STO CON LA PRESIDE

Su Italia Oggi ci ho ricamato un po’, ma la storia della dirigente del liceo Montale fa sempre più schifo e non per colpa sua. Sabrina Quaresima è una passionale, una Bovary posseduta dal bisogno di sedurre gli studentelli? Se la vedrà col suo analista e con suo marito, ma non ha compiuto alcun misfatto e si trova in un maelstrom vergognoso e a sputtanarla sono i giornali di sinistra, quelli tutti palloncini rosa, se non ora quando e titoli di piombo fuso contro il maschio bianco tossico occidentale. Qui c’è un maschietto che possiamo immaginare saccente e calcolatore il quale prima ha ceduto alle avance di una bella cinquantenne, poi, chissà come, chissà perché, ha finito per dare tutto in pasto ai media e adesso dice: non so come sia potuto succedere, però sono pentito. Di sfondo, le solite piccole cose di pessimo gusto che non mancano mai, le frizioni dell’ambiente, che è pessimo essendo scolastico, lei che arriva in prova, forse con metodi sopra le righe e, si coglie, si capisce, gliela fanno pagare, per sbarazzarsene. Ha avuto un litigio col vicepreside, che, vedi un po’, risulta “molto amico” del Casanova in erba, questo è uno che ha più amici adulti, di potere, che coetanei. La gogna è si direbbe scientifica, programmata: i due che si trovano, nell’auto di lei, consumano e intanto il diciannovenne trova modo di registrare l’audio, poi conserva le chat e le passa a chi di dovere. Ma c’è chi dice che quelle chat siano truffaldine, chirurgicamente amputate della verità. Gli spifferi soffiano sempre più fastidiosi, si attaccano ai muri della scuola, dove danno serenamente della zoccola alla preside, infine qualcuno ne scrive. Lei, certo, non si è difesa bene: sono una bella donna, per questo la pago. Ma sono peccati di vanità di una signora frastornata: tutti contro, mentre l’arrampicatore gode di ampia fama, almeno per il momento. Alla fine scendono in campo anche i genitori, i conoscenti, i mocciosi sempre pronti a pontificare senza cognizione di causa, una ha rilasciato una dichiarazione ufficiale: “Se la preside è colpevole deve pagare, ha più anni di mia madre. Se è innocente, amen”. Ma queste non sono le stesse che si risentono se una insegnante le ammonisce a non vestirsi in tenuta da raccordo anulare? E ci si vestono e lo rivendicano con lo slogan “una donna deve fare quello che vuole”. Si vede che è uno slogan a tempo, quando diventa “più vecchia di mia madre” non vale più, deve solo vergognarsi e sentirsi fare la morale. Da chi? Da colleghi che a scuola praticano il gioco più antico del mondo, da giornalisti che assumono le amanti e da giornaliste che fanno carriera nel solito modo. E non mi si venga a dire che casco anche io nel cliché maschilista, perché potrei fare tanti nomi e cognomi da riempire un elenco telefonico. Senza tema di smentita. Qui non è questione di morale, ma di ipocrisia fatta e finita, e per di più transgenerazionale. Ogni santo giorno sentiamo la predica sulla libertà dei comportamenti, delle scelte, dei vizi, dei costumi da non sindacare, ma se un piccolo Bel Ami frigna perché la preside, che si è scopato come preferiva, non lo lascia in pace, crolla tutto il castello di carte false. Ma chi li ha passati i documenti che rovinano la dirigente? Chi li ha raccolti, chi li ha fatti girare? È talmente evidente, è così squallido. Cercavo una chiusa a effetto per il mio pezzo su Italia Oggi e mi sono inventato che il ragazzino, essendo un piddino pariolino, sta cercando carriera politica e magari arriverà a fare il presidente della Repubblica. In Francia. Solo dopo ho saputo che questo da grande vuol fare “l’eurodeputato col PD”. E già solo questo dovrebbe servire come pistola fumante: è un intrigante, un piccolo d’Alema, uno Speranza, comunque un megalomane, un imbroglione che per arrivare camminerebbe su autostrade di cadaveri. Fatti da lui. Col generoso contributo della famiglia. MDP (il Faro è libero, solo e non fa carriera: non va neppure con una preside racchia. Se volete sostenerlo, basta una ricarica via PayPal tramite la mail https://ilfarodimaxdelpapa.altervista.org/il-faro-e-libero-sostienilo/maxdelpapa@gmail.com)