O-SANNA CHE NON E’ GIORGIA

O-SANNA CHE NON E’ GIORGIA

Spiacente, il moralismo non c’entra. E non c’entra “la libertà di fare quello che si vuole”. C’entra, invece, che questo ragnetto belloccio per curiosa combinazione a capo della Finlandia dia spettacolo di sé moltiplicandosi sui social come una influencer qualsiasi. La è, influencer, ma, siccome è incidentalmente capo di governo, dovrebbe ricordarsene: la questione sta tutta qui e non si può eludere. Se sei una figura pubblica, un primo ministro, non solo devi essere inattaccabile, ma devi anche sembrarlo. Perché nessun tuo movimento passerà inosservato (se poi sei tu stessa o le tue stordite amiche a lavorare perché il mondo veda…). Rappresenti un Paese, rappresenti una Unione Europa cui dici di riferirti: la tua carica t’impone comportamenti di conseguenza. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità: vuoi fare la ragazzina qualunque, festaiola e goduriosa? Non fai la premier, vuoi fare la premier? Dì ciao alle feste alcooliche, alle farine da sniffare, agli ometti sui quali strusciarti senza nemmeno conoscerli (chissà le guardie del corpo, che Madonne in finnico…). Ma la nostra Sanna non lo capisce, lei si vede figa e ne trae la convinzione di potere tutto, senza scrupoli di buon senso: “Quello che faccio nel tempo libero è affar mio”. Quando una trentaseienne ragiona così, c’è poco da discutere e molto, invece, da rabbrividire se si pensa che ha la responsabilità di scelte cruciali per uno stato in termini di sicurezza, di salute, di economia. No, cara fighettina, non puoi fare quello che vuoi. Non puoi più. Non puoi neppure ragionare come i tuoi fan, che sono imbecilli e ipocriti più di te: “Beh? Che c’è? Rosicone, perché lei è figa”. E come fai a controbattere? Sanna, “essendo bella”, può svaccarsi alle feste, Giorgia a tre anni beveva coca-cola quindi è fascista quindi non può fare politica. È anche questo tipo di platea a rovinare le pubbliche figure, che comunque restano stupide di per sé. Questa Sanna Marin è una sciocchina in fregola, una presuntuosetta spedita dai finnici a comandarli, non si sa su quali presupposti. Concerti rock, feste bevute, vestitini da adolescente: che rimane, che altro fa la fighettina Sanna a parte divertirsi? La politica avulsa dalla responsabilità, il divertimento prima di tutto e sopra tutto, l’immaturità come arma di seduzione: avete visto, io ho il potere ma sono come voi, yeeeeh! Gli scribi zelanti e idioti dicono che si tratta di una strategia per svecchiare l’elettorato, il partito come una boy band, chi vota come un target. No, non ci stupiamo e non ci scandalizziamo, ma registriamo la pochezza al potere, nella fosca Italia come nella virtuosa Finlandia. Cosa è l’infantilismo? Dal bel libro di Francesco Cataluccio, è la protervia di chi rifiuta di crescere e sfugge alle responsabilità salvandosi nel capriccio e nel vittimismo assurdo: “Io sono quello che voglio essere, io faccio quello che voglio”. Dice Sanna la fighettina: non mi drogo, al massimo mi ubriaco. Una così può governare un Paese? A quanto pare sì, forse perché, come insegna l’ambientalista distruttore Jovanotti, i politici non servono e non contano più per niente. Se lo dice lui, sta di fatto che i politici ancora tutti li corteggiano, Jovanotti compreso, per ricavarne impunità, potere, carriere. Fateci caso: nella campagna elettorale in corso in Italia nessuno parla mai di doveri, di responsabilità, parlano tutti di diritti, di pretese, di libertà di fare tutto quello che si pretende, il libro dei sogni, dei desideri, delle favole. Dall’Unione Europea la responsabilità è bandita, sostituita da termini quali punizione, premio, dal millenarismo tecnocratico per cui quel che si può fare va fatto nell’irresponsabilità più estrema. Un bell’irresponsabile si sta dimostrando il populista ucraino Zelensky, sempre con maglietta adolescenziale, a fronte dell’invasore russo Putin. Dicono che Zelensky sia molto amico di Sanna: due mocciosi precipitati in situazioni e problemi troppo immani per loro. Ma alimentano un pazzesco culto del narcisismo, appaiono su copertine, manifesti, maxischermi, fanno versi, pose, sfoggiano look da bimbiminkia. No, non c’entra la propensione al ballo e al divertimento, c’entra la tragica incapacità di cogliersi in una condizione grave e delicatissima, che impone determinati comportamenti e ne sconsiglia altri. Le Marin e gli Zelensky sono della capricciosa, vittimistica generazione Z cresciuta nell’arroganza del culto di sé e tutto riferiscono al sé, una guerra, una carestia, una emergenza. Tutto inghiottito da un selfie, da quella pretesa cogliona ma agghiacciante di fare quello che si vuole, come se una funzione pubblica fosse una divisa che si può indossare e smettere all’occorrenza. E gli imbecilli approvano felici perché pensano: se ce l’ha fatta una nullità, allora posso farcela anche io o almeno mio figlio. L’identificazione nel basso, nel vacuo. Perfino alla conferenza stampa riparatrice l’influencer finnica non rinunciava al broncetto uso social, sempre più convinta di avere un conto aperto col mondo che non rispetta la sua bellezza, la sua essenza di donna che si diverte. Aveva ragione Aristotele che auspicava un governo dei pochi e dei migliori, ma noi qui abbiamo Di Maio, abbiamo gli sgherri del PD che si minacciano di spararsi in bocca e poi dicono: ma sì, una discussione calcistica, quante storie. Non capiscono, proprio non ci arrivano, sono drogati di coca e di delirio di onnipotenza. In Finlandia Sanna non si droga, aspettiamo la conferma delle analisi e del segugio da riporto Puente ma ne siamo già certi perché lei con quella bocca può dire ciò che vuole. Sanna si vede fighetta pensa di poter fare tutto senza limite e senza autoironia. Vedrete che non imparerà e nessuno riuscirà a farla riflettere. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica via PayPal tramite mail maxdelpapa@gmail.com)