UN PROBLEMA DI COSCIENZA

UN PROBLEMA DI COSCIENZA

“Nato da umili origini”, come il prof. Alceo Sassaroli, ci ho messo una vita di lavoro a farmi una posizione, grazie a nessuno e contro tutto e tutti. Ho girato cento testate, risultando puntualmente il più letto, discusso, seguito. Con l’ultimo libro, un libro contro i vaccini, che mi hanno provocato un linfoma, sono diventato primo in tutti i formati e su tutte le classifiche di Amazon, ma nessuno e dico nessuno si è sporcato per dirlo, nessuno vuole dire che esiste questo libro a parte, e la ringrazio t anto, Silvana de Mari, sospetto pure in dispetto de “la Verità”, dove non sono amato non essendo io di Casa Pound. Nelle televisioni ho il bando, da destra a sinistra. Eppure se uno, senza promozione, senza distribuzione, senza un editore, si permette di diventare il più letto, qualcosa vorrà dire, o no? Non è una notizia, e per giunta grossa? No, non la è. Solo che io non ho mai fatto il provocatore di mestiere, il Fedez o robaccia simile, ho sempre lavorato di contenuti e non è colpa mia se quasi regolarmente ci vedo lungo e ci arrivo prima: e per giunta non mi nego il piacere perverso di scriverlo. Non sono un provocatore da duemila euro al minuto, come questo Scurati che cerca l’attenzione dando della fascista alla Meloni ma con l’aria di chi si venderebbe subito anche a lei. Tutti lo impongono, tutti riproducono il suo monologhetto da scuola elementare e ha pure il coraggio di definirsi silenziato: vorrei io, essere silenziato come lui. E basta, con questi squallidi paraculi! Adesso mi sto curando un cancro e scrivo da mesi sdraiato, perché non ho la forza neanche più di sanguinare: le vene sono finite, sono sfilacciate come vecchio cordame da barca, ogni tanto mi ricoverano d’urgenza per l’astenia che lascia presupporre un crollo definitivo, ciò che farebbe piacere a molta gente non solo per i social. Leggo le candidature al Parlamento europeo, a trentamila euro al mese salvo benefit. Il PD schiera un giocatore di freesbee dedito alle canne più vecchi rottami comunisti di livello infimo. Il condominio Bonelli Fratojanni, una apprendista terrorista con 4 condanne e altra roba simile, tipo il teorico Raimo, quello che “picchiare i nazisti bisogna”, col condimento di un trafficone calabro già condannato in primo grado ad oltre 13 anni per le faccende più oscene, poi riabilitato e dunque avviato a quel Parlamento europeo infestato di lobby dedite al traffico di esseri umani. Poi c’è la figlia di uno che sul solidarismo ha fondato un impero, un medico ex sprangatore sessantottino. Uno che lavori, che combini qualcosa, esiste? Dall’altra parte hanno riesumato riccastre che ballano incartapecorite, gente che, inventata, miracolata da Berlusconi, lo ha tradito, da morto, per infilarsi in bocca alla sinistra, dove non ha ottenuto niente ed è subito tornata all’ovile. Una cosa sconcia, indecente, ma vanno a testa alta, loro. Dulcis in fundo un generale lui sì fascista, poche balle, autore di un libro analfabeta e autoprodotto, ma, a differenza di me, subito spinto per tutte le testate e le televisioni del regno, in cui racconta che annusava quelli di colore e si diverte a mettere in fila i sinonimi offensivi per gli omosessuali. A 56 anni, non a 12. Siccome questo Paese è rognoso da destra a sinistra, ha venduto duecentomila copie, il che significa che duecentomila imbecilli si sono masturbati con la sua coprolalia, ha fatto un paio di milioni di euro e questo è il solo motivo per cui Salvini lo candida. Ecco, quello sì è un provocatore da talk show, da copertina. Poi ci stanno gli eterni virologi, che per quanto mi riguarda sono complici minori di una strage globale, sempre col cappello in mano, e qualcuno ci arriva. Mi fanno schifo senza eccezioni e senza colori, e non venitemi a dire di votare in alcun modo. Non è una roba seria, non rompetemi le palle, fatevele voi le illusioni. Io sono stanco. Ho mantenuto onestà per tutta la vita e sono 35 anni che lavoro. Tra l’altro in condizioni proibitive, in un deserto di niente, dove sì, c’è il mare ma a parte quello c’è il vuoto. E mi sono rotto il cazzo di sentirmi invitare ovunque, ma poi di restare quello che vien dal mare e per lui, bravo, bravissimo, fantastico, ma non c’è mai posto. Io dovrei votare? Chi, scusate? Io dovrei contribuire alla fortuna di ladri, trafficanti, debosciati e fannulloni? Votare, come leggere, è un atto di responsabilità e io, nato da umili origini, morituro povero come ho vissuto, sono sì ridotto a vecchio cordame, ma la mia coscienza è cristallina come il primo giorno e io la mia coscienza, signori, non ve la do. Neanche per un momento, il tempo di una croce su una scheda. MDP (per sostenere il Faro, una ricarica via PayPal tramite maxdelpapa@gmail.com)