VALE TUTTO (estratto dall’omonimo libro in uscita)

VALE TUTTO (estratto dall’omonimo libro in uscita)

L’aspirante stellina del trash televisivo napoletano riesce, non si sa come, a penetrare nel cerchio magico del capo della Destra che la Sinistra da un quarto di secolo definisce stupratore, pedofilo e stragista. Lo sposa, più o meno, ricevendone consequenziali definizioni di troia fascista e succhiatrice di gelati, “eccola qui la Calippa”. Poi lo lascia facendosi intestare una panfilo, una villa e una dote di 50 milioni di euro. Subito impalma una cantante in disarmo, seguace di Lotta Continua, che fino al giorno prima andava dichiarando “a me piacciono gli uomini”. Infine diventa il simbolo della Sinistra sessuale che si ritrova in piazza della Scala “in diecimila”, recita la propaganda, mentre ce ne stanno a stiparli in mille. Qui la redenta ma pur sempre trash attacca lite con un antiberlusconiano di mestiere, di quelli del giro Travaglio, al quale dice: “Mi stia lontano, lei ha l’alito di fogna”. La portano in trionfo, non è più la donna dell’orco, del drago maschilista che divora le femmine ma la nuova Giovanna d’Arco dell’edonismo postcomunista. Proclama l’ideologa Calippa: “Sto con Schlein, questa destra è pericolosa, Salvini mi fa orrore”. Tra Scala e palazzo Marino tutto un furore narcisistico, canti, lagne, coreografie, gesti osceni, mani a utero, pugni chiusi per rivendicare diritti civili negati dalla Destra che sarebbero quanto segue: due maschi, di qualsiasi età, vogliono un figlio, sfogliano un catalogo di uteri, ne scelgono uno, lo noleggiano, ci scaricano dentro un seme trattato, poi quando il miscuglio della vita è pronto lo trasferiscono dentro un’altra donna, sconosciuta, regolarmente poverissima e disperata, il feto cresce, nasce e loro si presentano al Comune chiedendo i soldi del mantenimento. Oltre il titanismo demoniaco resta lo squallore. La Chiesa davanti a queste mostruosità scientocratiche balbetta, non si espone, si trincera nel pilatismo da “chi sono io?”, nel gesuitismo alla “nisi caste, caute”, insomma peccate pure e poi venitecelo a raccontare. Questi sarebbero i diritti inderogabili a tutela delle masse? In mezzo mondo milioni di bambini muoiono di freddo, di fame, di guerra, di terremoto ma adottarne uno in Italia è impresa da mafia e camorra, nel senso che solo la criminalità organizzata può permetterselo, coi metodi suoi. Tutti gli altri ci rinunciano in partenza se non forniscono ampie garanzie di censo, di salute, di anagrade, se non si sottopongono al calvario burocratico, che dura anni, che comporta generose unzioni di tutti i funzionari preposti oltre alle 50mila euro da fornire subito allo stato. Ma a nessuno importa, gli orfani siriani o ucraini, deportati a migliaia da Putin, non sono lucrosi, non rientrano nella colossale moda consumistica dei feti pret a porter che un annuncio pubblicitario riassume perfettamente: “Utero in affitto, tutto compreso 39.900 €. Garanzia illimitata”. Dovrebbe almeno la Destra, quella degli orfanotrofi dove succede di tutto e nessuno lo sa è una barbarie da secoli passati, il noleggio degli uteri poveri ai ricchi è una atrocità da eugenetica ma lo abbiamo capito, la Destra non guarirà mai dalla sottomissione, tutto ciò che vuole è farsi accettare, farsi dettare l’agenda morale, politica, culturale. Comunque non è la Destra ad avere impedito Frankenstein junior, è la Sinistra per 15 anni al potere, frenata dal dissenso di una non esigua parte della sua componente cattolica. La Milano periferica e suburbana, difatti, passa, lambisce il carnevale e scuote la testa, qualcuno canticchia: sapessi com’è strano, restare un po’ normale a Milano. Non manca il sindaco Sala, quello delle calzette arcobaleno, che sostiene la causa ma si chiama fuori: ci ha provato a registrare le coppie “omogenitoriali” ma gli è stato fatto capire che, in mancanza di una legge, sarebbe finito nei guai e al gaio proletariato dei figli in leasing spiega: deve pensarci il Parlamento. Madrina della gioiosa manifestazione è un uomo, Vladimiro Guadagno in arte Luxuria, questo pioniere del gender carrieristico che non ha mai osato procedere di conseguenza: gli basta vestirsi da donna, ma se glielo fai notare scatta come Gilda, il travesta pugliese-meneghino di Alberto Lionello: “Ohei, tì: borghese! Qualunquista! Fascista!”. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica via PayPal tramite mail maxdelpapa@gmail.com)