CONTRORDINE, PORTUALI! (MA NON E’ COLPA MIA)

CONTRORDINE, PORTUALI! (MA NON E’ COLPA MIA)

Sono avvilito, non sorpreso. Avvilito, perché i cari lettori mi riempiono di spazzatura social sui mitici portuali di Trieste “che non si sono arresi”: “Non si molla, si va avanti” chiosano dalla poltrona di casa. Avanti verso il Senato, verso madama Casellati. Nei giorni del G20: ma chi vogliono prendere in giro? Voi. Voi, cari lettori che preferite sempre la falsa coscienza, la dissonanza cognitiva. Ci avete creduto, li avete amati, desiderati, anche fisicamente, e adesso non accettate di essere stati presi per il culo. Non seppellitemi di monnezza, le cose stanno lì, fatevene una ragione, c’è un’Ansa e riporta le parole del comitato, il collettivo, il portavoce: abbiamo vinto, ci ritiriamo, però si va avanti, però dal 30 chiudiamo tutto, però merda. No, hanno perso perché un emissario istituzionale gl ha fatto capire, tra blandizie e minacce, che gli conveniva accucciarsi. Adesso li vedrete in passerella, televisioni, interviste, talk show, subito libri, agiografie, tutto l’armamentario che il potere usa per neutralizzare, fino alle ventilate candidature in ordine sparso, tanto i partiti sono tutti al servizio di Draghi che, a 24 ore dalle elezioni, adotta provvedimenti punitivi per la Lega (tanto per cambiare) e premianti per il PD che lo sostiene mentre lo tiene per le palle. Che altro vi serve per ragionare? Comunque, ve ne accorgerete presto. E davvero non è colpa mia se rinnegare la ragione non mi appartiene, anche se falsi amici mi rimproveravano di essere malfidato: il mio ruolo mi impone di essere onesto con me stesso, con ciò che colgo, sempre a rischio di sbagliarmi. Ma mi sbaglio poche volte (e, in caso, lo ammetto). Mi spiace, non vado in fregola e resto freddo: questi eroici portuali erano la solita recita tra farsa e tragedia o, se preferite, la solita armata Brancaleone di egocentrici, sindacalisti, masanielli, senza strategia, senza compattezza, divisi al loro interno, già a sgomitare per chi appariva di più. Anche analfabeti e qui non c’è la spocchia razzista della sinistra, sono i fatti a dimostrarlo: se fanno un comunicato e poi subito un altro, sgangherati entrambi, per dire no, non ci avete capito, la lotta continua, il problema è il loro. Manfrine di questo genere servono solo a peggiorare le cose e mandano un messaggio devastante al Paese, esaltante per il regime. Milioni di persone si sentono, a ragione, prese per il culo e questi insistono: il porto funziona, però c’è il presidio. Sbattetevelo sui coglioni, il presidio: sembrate i liceali che fanno picchetto nelle giornate di sole o di interrogazione. La protesta serviva come centro focale, serviva a simboleggiare lo scontento in tutta Italia: se abortisce a nascere, se dura 24 ore che protesta è? E che segnale manda? Quello di una resa colta subito dai sindacati, che del regime sono il braccio populistico. A Roma, organizzano una manifestazione “contro tutti i fascismi” in realtà per sostenere il candidato di sinistra con tanto di cartelli, slogan, bandiere sovietiche e cinesi, merchandising di Che Guevara, alla faccia del silenzio elettorale. Ci si trovano tutti, i D’Alema, i Bersani, le Camusso insieme ai Landini, e il messaggio è chiarissimo: comandiamo noi e comandiamo per conto del regime. I portuali non sono eroi senza macchia, sono anche loro corporazioni: a Trieste fingono la protesta ma a Livorno, dove sono tutti di tradizione comunista, neppure ci pensano: non hanno gli stessi problemi, le stesse esigenze, non sentono ugualmente di dover tutelare la democrazia? No, agiscono in funzione della militanza politica e si coordinano e così facendo indeboliscono ulteriormente il Paese, le proteste diffuse vengono private di sostegno e di significato. Qualche lettore, inguaribilmente malato di verbosità comunista, mi manda lenzuolate di vane parole per chiedermi che dobbiamo fare, che dobbiamo lottare? Ma fa’ quello che vuoi, certo il copia incolla delle Giubbe Rosse o dei rottami ammuffiti di Toni Negri non ti aiuterà. Sempre in attesa di direttive questi, di ideologia. Cari lettori, voi potete anche vivere di sogni, ma io debbo illustrare la realtà, anche a costo di irritare chi mi legge. MDP

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