DADAUMPA KAMIKAZE

DADAUMPA KAMIKAZE

Vedo che tutti hanno cominciato subito con le analisi più sofisticate e tortuose. Di solito sono analisi ipocrite, cioè elogi mascherati da critiche, come quando per scusare qualcuno si dice “è troppo buono, troppo onesto”. Io non faccio parte della schiera dei falsi critici che criticano dopo Caporetto, se mai prima; e insisto: Donna Giorgia non paga tanto il candidato sbagliato, il tradimento degli alleati o la sua sconfinata statura di statista: paga semplicemente l’ambiguità. Non puoi dire che stai coi trattoristi contro Bruxelles e fare il dadaumpa con la Baronessa criminale (so di che parlo, me lo porto nel sangue) che comanda a Bruxelles. Non puoi sperare di cavartela con una comunicazione come minimo demenziale, del genere arditista: hai tappezzato la Sardegna di manifesti, questi sì, vagamente duceschi, “forte e fiera”, il mento proteso, lo sguardo puntato dritto verso l’ora delle decisioni irrevocabili: e poi non risulti né forte né fiera, aderisci in tutto agli stereotipi della sinistra woke a cominciare dal linuaggio, che è sempre la cosa più indicativa. La gente ti aveva votato per voltare pagina, ma il tuo libro si è dimostrato lo stesso di prima. Anche il modo di sostenere l’Ucraina, mi spiace, è sbagliato. Si può benissimo sostenere, per una serie di ragioni che non ho voglia di affrontare qui, e che i fanatici, per definizione stupidi, mi contesterebbero, annoiandomi; ma c’è modo e modo, puoi sostenere un Paese aggredito come Italia oppure puoi sostenerlo come Europa. Lo hai fatto come Europa, sapendo che Zelensky è un prodotto della UE, come i vaccini, e la gente non ti segue più. Quest’altro paranoide non può venire qui a stilare liste di putiniani, presunti o perfino veri: non funziona così, la nostra tradizione democratica è diversa. Ma lui lo fa, in faccia al presidente del Consiglio: il risultato è che il popolo s’incazza e la premier ci fa la figura della debole e imbelle, altro che forte e fiera. Io che in Sardegna sarebbe finita come poi è finita lo dicevo da mesi, non da ore, e ho avuto la conferma definitiva osservando l’allucinante comizio di Io Sono Giorgia tutto teso al cabaret, arrogante, offensivo verso la candidata di sinistra. Lì si è giocata probabilmente quella parte anche minima di indecisi, di oscillanti che hanno fatto la differenza. La forza e la fierezza si dimostrano prendendo rischi, scelte precise, come sta facendo Milei in Argentina: giuste o sbagliate, ma confermano una coerenza, un coraggio; poi si discuterà degli effetti. Ma rinnegare 30 anni di militanza per voler durare, senza mettersi contro nessuno, nelle grazie del Mattarella che difende quelli che difendono Hamas (e scarica le forze dell’ordine), scusarsi ogni volta che il governo è chiamato ad imporre un minimo di serietà, consegnarsi mani e piedi alla mafia finanziaria di Bruxelles col ricatto di un pnrr che è di per sé un ricatto, un racket, un pizzo; ecco, queste sono tutte opzioni perdenti, e palesano solo l’arroganza di chi crede che chi l’ha votata sia perennemente scemo. Ancora una cosa. Meloni proviene dalla destra sociale, che non è diversa dalla sinistra sociale: più sussidi, più bonus, dunque più tasse, in una parola: più Stato. All’Italia, dopo le vergogne e le rovine di Draghi e Conte, per non parlare di Monti, serviva l’esatto contrario: meno Stato, meno tasse, più libertà. Il risultato è che tornano in auge proprio i Conte e i Draghi. Un capolavoro. Meloni potrebbe ancora salvarsi, a patto di lasciar perdere i Bruno Vespa e i Morgan, per non dire dei parenti che son mine vaganti. Non lo farà perché ha già assorbito la paranoia del potere, che si nutre di presunzione: la colpa è sempre degli altri. Ha scritto una fanatica su un social: “Evidentemente, ai sardi non sono bastati due anni di chiusure e di prepotenze”. No, è che i sardi hanno capito che, alla prima occasione, il regime Meloni tornerà a chiudere quanto e più degli altri. E, dopo i sardi, lo hanno capito anche tutti gli altri: alle europee sarà chiaro che Meloni e il suo partito infantile non tireranno l’estate. MDP (per sostenere il Faro basta una ricarica su PayPal via maxdelpapa@gmail.com).