IN DITTATURA

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La settimana si apre in modo tragico. A Trieste sindaco e prefetto, questo di nomina salviniana, vietano le manifestazioni contro il greenpass. Si era detto che finché si poteva dissentire c’era democrazia? Gli ottimisti sono serviti, Trieste è solo un debutto, ogni piazza seguirà e dopo quelle reali toccherà alle virtuali. Già adesso i social censurano in modo brutale, e sempre più spietato, qualsiasi voce contraria all’ortodossia vaccinale. Il ministro Speranza torna alla carica: stato di emergenza prorogato intanto fino al 31 marzo 2022, poi si vedrà. Si vedrà come estenderlo. Misura fuori dalla Costituzione, essendo trascorsi due anni dallo status quo emergenziale, ma il regime per definizione non ha problemi nell’abusare del potere. Ancora una volta, siamo in presenza di una palese dimostrazione che la democrazia è sospesa, lo stato d’emergenza tramutato in stato d’eccezione e senza limite. Dal canto suo Draghi annuncia “prossime emergenze sanitarie purtroppo inevitabili”: o ha la sfera di cristallo o sta preparando il terreno nel senso di uno Stato concentrazionario ancora più ferreo. Che altro serve agli ottimisti, gli speranzosi, a quelli che non vogliono crederci? Ma rimuovere la realtà non serve e a maggior ragione in questa situazione. La battaglia per una democrazia, sia pure a brandelli, riguarda tutti, investe tutti: non si era mai avuto uno Stato così autoritario a memoria repubblicana, neppure sotto l’emergenza, vera, angosciante, dei terrorismi, una emergenza durata quasi vent’anni. Restrizioni sì, sacrifici delle libertà garantite agli inquisiti sì, ma mai un simile processo involutivo che non fa distinzioni, che colpisce tutti. Amministratori, politici, sanitari, leccaculi mediatici sono scatenati, vogliono la reclusione per chi non si vaccina, a casa e perfino in galera o in manicomio; già il fatto che vengano avanzate simili proposte eversive la dice lunga, già il fatto che nessuno se ne scandalizzi è sufficiente ad allarmare chiunque ancora provvisto di ragione. Si usano termini pazzeschi, disertori, criminali, e si procede di conseguenza senza alcuna reazione visto che una opposizione politica non esiste. La libertà è stata ampiamente svenduta e oggi non vale più niente: in nome di una sicurezza smentita da tutte le campagne vaccinali, dai risultati, dai riscontri che confermano la totale inutilità di lasciapassare e coprifuoco, la fallacia dei sieri. Ma il generale Figliuolo, che forse sta accarezzando l’idea di togliersi la divisa e infilarsi il doppiopetto da premier, pur restando militare dentro, annuncia la quarta dose, dando per scontata la terza. Vogliono imporla agli infanti, ma la FDA americana nella sua parte burocratica ha adottato identica misura contro il parere dei suoi stessi esperti e preoccupato parere. L’esperimento Italia procede a valanga e gli italiani sono storditi, inermi, restano aggrappati a figure sentimentali come Puzzer, non trovano come ribellarsi. Ma se non cominciamo a fare qualcosa, in modo non violento ma risoluto, è la fine. MDP

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