IO, NOVAX DI STATO

IO, NOVAX DI STATO

Quindi, se ho capito bene, perché oramai non si capisce più un cazzo, dall’1 febbraio sarò un novax. Un novax di ritorno. Mi sono fatto due dosi e mi ritrovo al punto di partenza per il gioco dell’oca di Speranza, di Draghi e di Mattarella. Gioco sporco, gioco infernale. Dall’1 febbraio non potrò più andare a prendermi tabacco e cartine, non entrerò più in un bar, basta con l’aperitivo una tantum, non parliamo poi del ristorante. Non potrò salire su un treno, su un pullman di linea. Non potrò uscire. Non potrò quasi fare la spesa, per me e per mia madre. Non potrò fare niente. Il greenpass serve a evitare restrizioni, come commentano questi politici mascalzoni senza timore di un’ordalia. Ma in fondo è meglio così: non avrò la tentazione di usarlo, rientro nel recinto dei dannati, condividerò la loro sorte. Chi si è infettato da solo potrà vivere, io dopo due dosi sarò uno zombie sociale. Ma non mi arrendo. La vita mi ha abituato alle privazioni e io il mio lockdown lo trascorro da quasi 40 anni, sperduto in un deserto di solitudine. Esco poco, per poco, vivo in una minuscola casa. Continuerò. Morire va bene, ma non per qualche ministro sghembo, deforme, non per uno che, nominato in fama di tecnico, si è rivelato un dittatore spietato: dopo la Grecia dei bambini morti per fame, l’Italia dei morti di privazione, di prigionia. Per cosa? Ho scelto di credere, mi sono adeguato al miracoloso intruglio, sono stato male, molto male: sindrome di Guillan-Barrè, quella che paralizza gli arti inferiori, che non ti lascia in piedi; sanguinamento da bocca e naso; accentuarsi della depressione; stanchezza mortale, e la sensazione di aver dentro una bestia strana e implacabile. Il mio corpo si è ripreso, ho accettato il richiamo, e tutti i sintomi sono tornati, però più violenti: a un certo punto, ho pensato che non ce l’avrei fatta. Ora scopro che la terza dose, detta “booster”, è ancora più impattante, però, allo stesso tempo, non serve perché, come spiegano i vari Zangrillo, Frajese, Tarro, Montagnier ed altri di chiara fama, la terza dose si riferisce a un virus scomparso mentre la variante Omicron, simile a un raffreddore o una influenza nei casi più gravi, lo buca, tranquillamente. Quindi non ha senso. Ragione per cui il regime ha instaurato la dittatura e pretende nuove dosi a oltranza. Eccomi, sono un porco novax che si è bucato due volte e adesso non può andare in giro. Il ministero della Salute, che ironia, mi ha già avvertito con un SMS: il 31 gennaio tu scadi, se vuoi vivere la certificazione verde devi rinnovarla e per rinnovarla “è necessaria dose di richiamo”. Non lo chiamano booster, la chiamano dose di richiamo. Letta così, fa l’impressione di qualcosa che incombe, lo stato che ti controlla, ti ammonisce, ti ricatta. Ti raggiunge ovunque. Ti colpevolizza, manovra la comunicazione cui fa dire che io sono un subumano, sono come un ratto, un cane e, in quanto “non vaccinato”, merito di morire. Ho rischiato di morire per il motivo opposto, ma allo stato, al regime questo non interessa: lui mi sfida, provalo se sei capace, ti metto a disposizione internet, ti invito a segnalare la tua reazione avversa ai miei presìdi e poi la tua segnalazione la ignorerò, non però fino al punto da non tenerne conto per schedarti meglio. Dal primo di febbraio divento complottista, infame, untore anche se non ho mai contagiato nessuno e se verrò contagiato sarà con ogni probabilità da chi si è immunizzato tre volte per non immunizzarsi affatto. Potrò, si capisce, acquistare “pane e formaggio”, come dice Brunetta, negli occhi il lampo di chi tutto insieme si vendica di una vita ingrata, potrò perfino prendere un disinfettante per la casa, ma non un prodotto per la mia cura personale. Sarà che i comunisti non ci hanno mai tenuto molto a queste cose. Potrò andare in Posta per pagare; non per riscuotere la pensione di mia madre, invalida e costretta in casa da anni. Ci siamo già passati, ricordate?, ed io già scrissi pezzi per denunciare la follia di poter comperare, in un grande magazzino, una maglietta ma non un paio di boxer che stavano solo a uno scaffale di distanza: ci risiamo, però in modo più strutturato, con tanto di lista dei prodotti necessari così come stabilito da qualche peloso e probabilmente depravato funzionario ministeriale. Che ne sa lui delle mie necessità? È così che si combatte la pandemia che non c’è più, al massimo una epidemia di starnuti? Ma la salute pubblica non c’entra niente, come non ci è mai entrata, altrimenti non avrebbero ucciso 140mila persone vincolando i medici alla “vigile attesa”, sì, di crepare, attaccandole a respiratori che finivano di soffocarli e per di più difettosi, importati dalla Cina per gentile intercessione del sempre comunista d’Alema. E adesso, adesso vengono a dirci che protrarranno una sperimentazione retrospettiva, sui vaccinati, affidata all’ospedale dove fa il boss uno tra i più scadenti, esibizionisti, cialtroneschi fra i succedanei scientifici da avanspettacolo. E così io mi ritrovo in piedi alle 4 di mattina a raccogliere casi, fonti, situazioni folli da denunciare poche ore dopo, per l’ennesima volta. Stravolto, preoccupato, ma non sconfitto, anzi con convinzione ancora maggiore. Non ero un novax, in nessun modo, lo sono diventato, in tutti i sensi, ma a rendermi tale sei stato tu, stato criminale, stato camorrista. Tu, non le tue facce mostruose, “facce grandguignolesche del potere”, avrebbe detto Pasolini, tu con una classe di potere demoniaca, feroce, tu che per tutta la vita mi hai fottuto e adesso vuoi darmi il colpo di grazia essendomi io rassegnato, o piegato, al tuo volere. E allora vediamo chi resiste un attimo in più: finché posso io ti fotto, ti attacco, ti sputtano e lo faccio anche a nome di chi non ha voce e mi consegna il suo urlo muto, la sua angoscia insonne, la sua voglia di farla finita. (grazie sempre a chi sosterrà questo sito con una donazione su Paypal tramite la mia mail maxdelpapa@gmail.com: anche la più residua forma di pubblicità mi è stata inibita, e ho solo chi mi segue per alimentare la mia rabbia e la mia indipendenza) MDP