LETTERA AI COMMERCIANTI

LETTERA AI COMMERCIANTI

Se domani mattina Speranza vuole che i no greenpass vengano soppressi direttamente sul posto che facciamo, obbediamo perché le regole? Adesso, in sindrome da bunker, il regime agonizzante spara le ultime cartucce, le più folli: vietato entrare dal tabaccaio, dal profumiere eccetera. Trattasi in modo esplicito di provocazione, di odio, prova di forza: ebbene, basta fottersene. I commercianti, gli esercenti, per esempio: non possono svegliarsi sempre tardi, fidando su ristori che non arriveranno e se mai non ristoreranno, non possono mettere quei cartelli demenziali, di stampo razzista, dove si vieta l’accesso a chi non ha il sacro codice puntiforme; se lo fanno, meritano di fallire, perché non ha senso difendere una attività boicottando i clienti. Se poi sono ipocondriaci, se non capiscono quello che ormai tutti dicono, perfino i più ottusi burocrati, perfino i più accaniti vaccinari e cioè che la pandemia non c’è più, c’è una epidemia influenzale, di raffreddore, è un problema loro. A Monza mi mandano la foto di uno che anche per ritirare un pollo arrosto diffida chi non ha il QR: giustamente, questo non deve trovare più cane che gli abbai. E i modi per fottere un potere delegittimato, sconvolto e farabutto, ci sono. Dall’astensione di massa, il greenpass ce l’ho ma non lo mostro, per solidarietà, per dispetto, per dignità, per cui o ci fai entrare o perdi dieci venti quaranta coperti; dalla soluzione all’italiana, ce l’abbiamo in otto ma due no, sia gentile, siamo clienti da una vita, garantisco che non le daremo problemi; fino a strategie più raffinate, come quella del barista o quello che sia il quale prima fa il caffè, poi, una volta che il cliente l’ha bevuto, gli chiede il greenpass: non ce l’ha? Ahi ahi ahi, non si fa così, beh ormai è andata, buongiorno e mi stia bene; nei casi più creativi, e io avessi un locale lo farei subito, si può accogliere il cliente con la faccia feroce: greenpass, prego; al che il cliente esibisce la foto della prima comunione, del Borgorosso football club o della divina Selen. In piena azione. Se il gestore è uno che la sa lunga, scansiona quella, cioè si copia la foto e “prego, potete accomodarvi”. Nessuno Speranza, nessun Draghi e nessuna polizia potranno farci niente. Le multe? Signori, d’accordo, basta non pagarle e lo stato non ha il modo di incassarle. Le chiusure? Si vedrà, meglio comunque chiudere 4 giorni che a vita, la famosa signora di Chivasso, sanzionata e chiusa a ripetizione, l’ha avuta vinta lei, o no? Dicono: ma che possiamo fare noi, se siamo soli? Tanto per cominciare, ricordarsi che esistono già adesso legali che s’incaricano di tutelarvi; dite che è dispendioso, sfibrante? D’accordo, ma lo è forse meno questo stillicidio che, continuando voi a subire, non finirà più e crescerà sempre fino a vietarvi comunque di lavorare? In ogni modo, tenete presente che tutti i commercianti di una via, una piazza, un quartiere, una città, soli insieme è un ossimoro: è questione di organizzarsi un attimo. Basta cazzate, basta alibi, la verità è che questa obbedienza pavloviana ha da finire e se qualcuno è piddino dentro, beh, che si arrangi. Perché dovreste scontare voi, e noi con voi, le smanie dittatoriali di un partito, di un regime se preferite, che blinda se stesso, che ha capito come questa tortura gli convenga e ammette ormai che non ha nessuna intenzione di smetterla, virus o non virus, perché il suo punto è il mantenimento del potere, non la salute pubblica che del resto ha ampiamente rovinato? Già era assurdo prima adeguarsi, adesso, con la variante raffreddore, è diventato complice, è diventato doloso. Sono loro, sono questi ortodossi oltre la follia a danneggiare tutti, non chi ha la omicron o non sfodera il codice picchiettato. Siamo l’unico Paese al mondo – al mondo – ad imporre e soprattutto a sottostare a regole talmente infami, offensive per la decenza, al limite del criminale: che altro vi serve per spazzarle via semplicemente fottendovene? Se neanche così ci arrivate, amici esercenti, considerate almeno che quando questa buffonata tragica sarà finita ci ricorderemo di voi, dei vostri cartelli, della vostra tegragona stupidità, e da voi non torneremo più. Mai più. Conserveremo l’immagine del vostro odio e la condivideremo sempre, su tutti i social, avendo cura di identificarvi. Del resto li avete messi voi quei cartelli, per farvi vedere, perché si sapesse. Sono pubblici. E lo resteranno fino a che non avrete abbassato l’ultima saracinesca. I regimi passano, i banchieri ladri crollano, i ministri sghembi spariscono, i vostri comportamenti no. Quelli resteranno. Vedete un po’ se vi conviene. (l’invito è sempre a sostenere il Faro, con una ricarica via Paypal, tramite la mail maxdelpapa@gmail.com: non ho altri che chi lo legge, e finché ho chi lo legge io posso continuare, altrimenti evaporo e di fronte a questa dittatura di loschi malfattori mi dispiacerebbe molto) MDP