LA RICETTA DI ELLY

LA RICETTA DI ELLY

Il candidato fluido di un partito al dissesto, la sardina Elly Schlein, trova che il PD non sia abbastanza di sinistra perché non si concentra sui temi veri: gay pride, legge Zan, gender scolastico, libertà per Cospito. Elly è una zuccona politica e a questo punto la questione non è di non saper far niente non avendo bisogno di saper far niente, come tutti i figli inetti di famiglie ricche: è di testa: come si fa a non capire che è esattamente l’opposto, che la gente nella sinistra sanremese non si riconosce più così come non si riconosce in un PD che impone le truffe alla Soumahoro, che all’Assemblea Regionale Siciliana si aumenta insieme agli altri nottetempo lo stipendio di 1000 euro, portandolo a quindicimila, con la seguente spiegazione: “Abbiamo fottuto tutti”, che sta dalla parte dei farabutti e dei parassiti, dei centri sociali come il Leonkavallo il cui orientamento al profitto, esantasse, è identico ad Amazon, che tutela gli accampamenti rom dove tutto è abusivo, che protegge i 600 che solo a Roma usurpano il reddito di cittadinanza, fra questi i clan Casamonica e Spada, mafiosi, pregiudicati, stupratori, occupatori di case per una truffa da 3 milioni nella sola Capitale. Schlein ragiona da sardina ma il compatimento per la sinistra idiota non regge più, siamo alla sinistra sardina complice dei ladri. Come si fa a non capire che la sinistra che non sa più come definirsi, se riformista, leninista, situazionista o nostalgica, paga alcune cose precise: uno sciocco antiamericanismo storico che oggi pregiudica la comprensione nel senso dell’appoggio all’Ucraina, paese invaso; la sudditanza totale alla UE che da 30 anni ci rende schiavi e punta a disarticolare il tessuto socioeconomico nazionale; una gestione sanitaria improntata a regime autoritario secondo volere della Cina e farneticazioni del ministro della disgrazia Speranza: “La pandemia è un’ottima occasione per una società improntata a egemonia gramsciana”. Per contro, l’analisi sul post neoliberismo Bengodi per pochi, voyeurismo per molti è completamente trascurata, l’economia non più capitalista delle cose ma dei miraggi viene avallata con l’appoggio, in sé osceno, a lugubri testimonial del qui ed ora come i Ferragnez. Per Schlein, che considera la vanità del fluido come curriculum necessario e sufficiente per salire di grado in politica, le priorità sono la normalizzazione del gender che è cosa diversa dall’omosessualità, è un preciso programma politico per cui la società va ridefinita all’insegna dell’ambiguità prudenziale: sono quello che mi sento, che mi conviene nel momento, una sessualità “qui ed ora”. Ma non è responsabilità sua, la è del tatticismo demente di un partito che pensa alle sardine come ad una testa d’ariete e ai Ferragnez come a serbatoi di voti, di tessere; nella convinzione, questa sì leninista, sovietica, di poterli poi gestire e manovrare al piacimento delle vecchie volpi, dei marpioni eterni: non funziona più così, la sinistra più che disarticolata è spappolata. All’indomani delle elezioni più catastrofiche della sua storia, perso il Lazio dei grandi affari criminali, irraggiungibile la Lombardia delle migrazioni disperate e delle piste ciclabili, tutti a rinfacciare tutto a tutti, sedicenti riformisti, moderati, casinisti dei centri sociali, venditori di fumo, anarcoidi, esibizionisti, voyeur in un cafarnao di accuse, di deliri, di analisi rozze o lunatiche. Ma dalle bastonate questi non imparano niente, l’unica cosa che gli resta è la spocchia. Come quel personaggio indefinibile di Calenda, il figlio della regista, passato da “votatemi stronzi” a “non mi avete votato stronzi”; la Moratti, una ereditiera, ha dato la colpa del suo fiasco al “freddo cane” e Letta, ormai in fase psichiatrica, ha trovato di che gioire essendo il PD “il primo partito di opposizione”. Ma una opposizione che non tocca palla, che non esiste. Da ultima arriva Elly e dice: ci vogliono più gay, ci vuole lo ius soli. Come a dire ci vuole Sanremo, dopo il quale le quotazioni della sinistra propagandista e militante, quella dei Fedez, dei trucchi per far soldi, delle strusciate e delle leccate, sono precipitate sotto zero. La nostra profetessa delle cause perse dice che ci vuole più sinistra, ma non sa spiegare quale sinistra. Non sa neppure spiegare, mancandole i fondamenti intellettuali e vissuti, che questo neoliberismo cui il PD si è votato è talmente libero che per imporlo necessita del dirigismo, delle norme imposte dall’Unione Europea tanto è innaturale. Poi gli amici mi dicono, ma cosa continui ad infossarti sul PD, è morto, non è sinistra, ma se questo partito di zombie sposa la causa di Cospito per liberare il boss Matteo Messina Denaro all’insegna del garantismo cialtrone, io qualche domanda insisto nel farmela. Per esempio, come mai la preoccupazione per lo scemo anarchico, niente più che una pedina, è partita subito dopo l’arresto del capo mafia? Quale silenzio vuol comprare la sinistra del garantismo peloso, i piddini col cabaret di paste in galera, con questa bizzarra trattativa? In alto loco, d’accordo, ma quanto alto? MDP (per sostenere il Faro, che è libero e solo, basta una ricarica via PayPal tramite mail maxdelpapa@gmail.com)