LA SOLITUDINE NON HA SPONDE

LA SOLITUDINE NON HA SPONDE

Il paradosso, e drammatico paradosso, è continuare a lavorare cercando di salvare il bambino di un Occidente che affoga nella sua acqua sporca. Esponendosi a fraintendimenti più ignobili che drammatici. L’Occidente si suicida, ma a chi sostiene di volerlo salvare non basta. Leggetevi il libro di Giulio Meotti, “La dolce conquista”: l’Islam arriva ovunque, i suoi tassi di espansione sono esponenziali, in Francia già rappresenta la maggioranza politica, il presidente Macron, attirato con evidenza dai giovani magrebini e africani, impone un aborto ludico in Costituzione ma per chi, se l’Islam francese ha già fatto sapere che sono pronti a stroncarlo agitando le scimitarre? Eppure a me scrivono che Hamas è una creazione dei sionisti. Questo odio a prescindere per gli ebrei, che non ha niente di razionale. Israele sta riuscendo nell’impresa di dilapidare le sue grandi ragioni dopo il 7 ottobre, di farne un alibi sempre meno solido, nessuno se onesto lo nega; è anche vero che Gaza è una striscia di terroristi fanatici e la popolazione non li rimuove, in un rapporto ambiguo: cavarsela con la solita invenzione dell’America e dei sionisti è un po’ ignobile, un po’ troppo. Negare i pogrom di ritorno, l’antiebraismo risorgente in Europa, lo stereotipo riaffiorante dell’ebreo nasone e carogna, avido, infido, quindi meritano l’Olocausto, è indecente. Ma sono cose che ricevo, che assorbo. Io, mi spiace, non difendo uno come Parenzo solo perché ebreo: ha avuto esattamente non quanto merita ma quanto è: nella sua falsa goliardia radiofonica si comporta esattamente, perché è dei loro, come gli intolleranti, vigliacchi, squallidi, che ora lo contestano alla Sapienza. Non fa parlare, insinua e solo io riesco a bloccarlo seppellendolo di insulti, perché è un gioco che conosco bene e lui non può spuntarla con me in una rissa. Di qualunque genere. Difatti non mi chiamano più, il piccolo topo non gradisce. Ma è sintomatico comunque che un ebreo, per quanto amico, non può metter piede in università, non può circolare. Che cosa è stato questo ennesimo, estenuante 8 marzo? Non la celebrazione della donna ma di Hamas e dell’odio verso Israele. Non è odio? Ma in Canada Trudeau vuole mettere fuori legge l’odio, che invece è un sentimento sacrosanto e non porta conseguenze. Io non dovrei odiare Trudeau o chi difende Hamas (e nel contempo insinua che non esista, che sia una invenzione dell’Occidente, sommo marasma mentale)? Io non dovrei odiare chi mi odia? Di che stiamo parlando? Ma sono loro, i padroni dell’odio, che decidono cosa sia odio e cosa no. L’odio buono, da fomentare, quello cattivo da carcerare. Come con le Brigate Rosse: invenzione della Cia, dell’America, dei Servizi, ma allo stesso tempo giù le mani dalla compagna Luna. Allora? Un povero demente mi ha scritto che sono state le rivoluzioni ad abolire la schiavitù. Quali? Quella cubana, la russa? La cinese? La schiavitù fu abolita dal processo socioeconomico della borghesia, ma che ci ragioni a fare coi mentecatti? L’Occidente ha mille ragioni per essere esecrato, odiato se preferite, dal woke alla sua effeminizzazione, dagli uteri postal market alla Unione Europa, dalla tecnologia repressiva ai vaccini, non si finisce più. E uno come me si dibatte cercando di non fare sconti. Ma se poi deve fare i conti con chi vorrebbe salvarlo, questo Occidente, dandolo in mano a Putin o al Sinwar che si sollazza con le bambine nei rifugi del Qatar mentre manda i bambini palestinesi a farsi scannare come scudi umani di Hamas, renditi conto. Le liste di proscrizione sono odiose, ma che l’Italia, anche l’Italia pulluli di propagandisti putiniani non è un mistero e i nomi sono quelli, sono risaputi. Gente della quale dovrebbero emergere sì i bonifici, per un fatto di onestà: spargono falsità come gli altri, ma si pretendono immuni. Invece sappiamo benissimo che operano per dittature sconce. Questi sarebbero l’alternativa? Questi che ti spiegano che Putin non ha mai fatto del male a un fiore, mai fatto fuori nessun dissidente, al massimo si sono avvelenati da soli e comunque lo meritavano, e i ventimila bambini ucraini deportati sono una favola della propaganda ucraina? E se ti aggrappi ai fatti, se cerchi di dire che non ti piacciono né il nazionalismo ucraino né tanto meno quel losco arnese di Zelenski, non gli basta: o sei dell’altera pars o sei complice. Come se la realtà delle cose non fosse fatta di mille complicazioni, di sfumature storiche, di pretesti. Ma se glielo fai notare si mettono a berciare di ebrei nasoni e di complotti, di americani mai stati sulla luna, di compagne Luna foraggiate dalla Cia ma eroine rivoluzionarie, la somma confusione culturale, il marasma mentale. Se ne sentono di pazzesche. Putin campione di equilibrio e di democrazia! Hamas e Iran argine contro il sionismo globale! E quando proprio non possono fare altro, ricicciano le costruzioni, il Lego della vergogna, le torri gemelle venute giù da sole, in una spirale di follia che travolge tutto, anche le rivendicazioni dei piloti e degli strateghi islamici. “Io, per me, non credo a niente e sono contro ogni sistema”. E me lo mandano a dire tramite social e marchingegni del sistema globale di cui sono paranoiche appendici subumane. Nessun rigore, nessuna onestà morale, nessun fondamento intellettuale. La fogna del nulla, degna dei follower di Ferragni. Però virati in lugubre, perché qui l’influencer di turno è molto peggio di Ferragni. E tu, che il terrorismo, quello italiano lo studi da 35 anni, ci sei cresciuto dentro, lo respiri da quando ti stava di fronte casa, nel 1978, ti chiedi se non ti convenga davvero sparire, “tirare le cuoia”, come un troll mi ha invitato a sbrigarmi di fare. Poi apri la posta e trovi uno che ancora per salvare quel che resta dell’Occidente malato ti riesuma il don Milani che oggi sarebbe con la Cina come lo era allora, il don Milani vaneggiante difeso dalle professoressine che promuovono d’ufficio gli studentelli filo bierre. MDP (per sostenere il Faro una ricarica PayPal via maxdelpapa@gmail.com)