NOI NON VI MOLLEREMO

NOI NON VI MOLLEREMO

Pare stiano annacquando il greenpass. Non del tutto, gradualmente, cancellandolo per determinate attività, per alcuni più pubblici accessi. Hanno capito che la situazione si fa insostenibile e corrono ai ripari: non per la salute collettiva, che anzi hanno rovinato con cinismo pari all’incompetenza, ma per la salute loro, insomma per durare. Ma non durano. La pronuncia del Tar sarà anche quella di un organo amministrativo, ma, la si rigiri come si vuole, il significato è devastante: il ministro Speranza, col suo protocollo demenziale sulla vigile attesa, ha paralizzato attività mediche essenziali e non è scusabile. Un giudice eretico potrebbe a questo punto procedere per strage, ma c’è di mezzo l’elezione del Colle e la magistratura come sappiamo non agisce spontaneamente, solo su precisi ordini di un preciso partito che è il PD. Aspettiamo, ma già adesso la rotta è irrimediabile. Ha detto una di queste figurine di regime, il consulente del general Figliuolo, Rasi: la quarta dose no, perché ci siamo accorti che fa male. E allora come mai non lo spiega al suo superiore? Ha aggiunto uno di questi virologi da avanspettacolo, Pregliasco, quello ossessionato dal sesso: i vaccini li abbiamo (sic!) dovuti fare in fretta ma se siano devastanti lo scopriremo, nostro malgrado, solo col tempo. Nostro malgrado? Dopo esserci sentiti ripetere che erano salutari, privi di controindicazioni? Dopo esserci fidati? Troppa gente qui dovrebbe andare non a Norimberga ma direttamente al muro. Il regime è in sindrome da bunker, cerca di tirare fino al nuovo presidente, la cui nomina ricorda già “Giochi senza frontiere”, ma non potrà sopravvivere a lungo: sotto le macerie ci sta già e limare le misure repressive non gli basterà. Non ci basterà. Questa volta non passerà tutto in cavalleria, non se la caveranno con una spruzzata di disprezzo e poi di nuovo in sella, non ci sarà riabilitazione: debbono sparire tutti, ministri deformi, virologi ladri, banchieri farabutti, ex presidenti felloni, politici fetidi, megafoni di regime, mangiatori di involtini, saltafila, leccaculo, debunker dei coglioni, guitti, infermiere influencer, puttane, magnaccia, affaristi, e tutti quelli che sulla pandemia più pazza del mondo hanno mangiato due anni. Non dimenticheremo i traumi di ogni giorno, il distanziamento sociale delle menti, degli affetti, le famiglie contro le famiglie, le aule derelitte, gli adolescenti impazziti, i disabili abbandonati, i malati e i morti da salvare, il senso di soffocamento, i sogni violentati, i sonni negati, l’alienazione, i Natali negati, le estati fottute, i negozi chiusi, le attività saltate, i suicidi per fallimento, le code alla Caritas, le file ai tamponi, l’umiliazione di un greenpass inutile, i viaggi con le mascherine che segano le orecchie, i volti che si sfasciano, i capelli che si sfibrano, la fede che evapora, la speranza che muore, la fatica di vivere che si fa insostenibile, la disperazione, il senso di prigionia, il terrore instillato. Mi chiama mia madre, 89 anni, demenza senile completa. Piange: ha sentito dalla televisione che c’è “una malattia che fa morire tutti, io non voglio morire” e debbo dannarmi a spiegarle che no, non le succede niente, basta star chiusi in casa, al caldo, come fa lei, e non c’è pericolo. Negli ospedali, negli ospizi fanno morire i vecchi di solitudine, altri vecchi, compagni di una vita, dietro la porta, che non possono entrare, non possono stringere quella mano in un gesto che forse basterebbe a salvarli. No, questo non lo perdoneremo. Perché è stato malvagio. Perché non è servito a niente. Perché è stato fatto con scienza e incoscienza. Perché fosse stato per questo regime squallido, sarebbe durato per sempre e a salvarci è stata solo la miserabile inettitudine del dittatore e della sua corte di mostri da luna-park. Ma i segni di questa guerra da una parte sola, guerra del potere ai cittadini, dei privilegiati su chi li ha eletti, e nemmeno sempre perché ormai si nominano da soli, senza legittimazione popolare, i segni di questa guerra assurda e crudele non andranno più via e il nostro risentimento neppure. Non ci basterà non vederli più, non tollereremo di rivederli ancora, il loro nome andrà ricordato ogni giorno come simbolo di abiezione, di lerciume morale, di crimine, in una damnatio memoriae senza requie. Senza fine. (grazie a chi sosterrà il Faro con una ricarica via Paypal tramite la mail maxdelpapa@gmail.com. Il Faro ha solo il vostro sostegno per poter continuare ad urlare rabbia e passione) MDP