MI SONO ROTTO I COGLIONI

MI SONO ROTTO I COGLIONI
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Io il vaccino me lo sono fatto. Non appartengo a nessuna tribù, non penso ci infilino dentro il grafene e i microchip, ero consapevole di iniettarmi una sostanza ancora in fase di sperimentazione, per forza di cose, alla fine mi sono detto: forse è meglio dare retta, tutto sommato, ai dottori che conosco per persone serie piuttosto che a terroristi dell’una e dell’altra curva ultrà. Quindi l’ho fatto, poi ho fatto anche il richiamo, sono stato male tutt’e due le volte, mi sono convinto che questo accidente di proteina spike picchia dove c’è la ferita, vale a dire che le faccende latenti le tira fuori e le acutizza. Amen. Mi sono preso insulti da entrambe le cosche, per i motivi più disparati: perché non mi decidevo, poi perché mi sono deciso (“hai tradito”), poi perchè mi sono deciso, sì, ma senza il necessario entusiasmo, anzi mi permettevo di restare scettico. Senonché, come vi ho raccontato ieri, le mie perplessità escono potenziate da una fonte che i vaccini li studia, li crea e poi li controlla; e questa fonte dice: il delta tumore, cioè l’indice di cancerogenità dettato dal vaccino, dopo i 50 è basso ma si alza via via che l’età cala: per carità, non somministratelo ai bambini, ai ragazzini, agli adolescenti e – è sempre la fonte a parlare – fino a 30 anni è probabilmente più dannoso che utile. Io, dunque, la mia sperimentazione personale l’ho fatta e mi sono per così dire adeguato; mi hanno trasmesso il greenpass, che mi serve per andare a mangiare le orecchiette alla menta e salvia, e poco altro. Adesso sento dire che ci vorrà la terza dose, ma poi subito la quarta, la quinta, la N-dose, senza limite. E allora mi incazzo. Il gioco lo so già, greenpass per motivare il vaccino, vaccino per motivare il greenpass: è un gioco win-win per il regime, ma sempre e comunque negativo per i cittadini. Non mi rivolgo a quelli convinti che “dal Covid ci salva il sangue di nostro Signore Gesù Cristo”, come ho sentito dire in radio, e men che meno a chi pensa che “il vaccino è di sinistra”: questa, a prescindere dalla tribù, è tutta gente a perdere. No, parlo a chi conserva ancora un barlume di umanità, vale a dire di ragione. Questi hanno introdotto un regime duro, diciamo pure una dittatura, e non hanno alcuna intenzione di mollare; il loro gioco si va evolvendo, greenpass per il vaccino, vaccino per il greenpass, terza dose per il lockdown, eterna dose per l’eterno coprifuoco. Siamo soli, purtroppo: nessuno ci aiuta. La UE ci odia, la Cina ci colonizza, gli Stati Uniti, come hanno appena detto al commercialista di Cazzago Giorgetti, ci aiuteranno, come sempre, solo se righiamo dritto. E tutti, chissà perché, vogliono la persistenza del conducator, Draghi. Siamo soli e se perdiamo il senno siamo finiti. Non c’è altro da dire se non che ci hanno presi per il culo, per le palle, per scemi e insistono e insisteranno. Bisognerà difendere forme di lotta non cruente ma continue, fastidiose, diffuse, perché ormai questa è una guerra: di libertà nessuno parla più, i media la considerano superata, i diritti individuali fanno ridere, c’è una gran voglia di Stato etico, concentrazionario, e c’è la propaganda delle teste matte che non perdono occasione per sollevare scandali che non ci sono, vedi l’ultima puttanata di questa Lucarelli allo show degli apprendisti ballerini. E già i telegiornali di regime pompano, inventano situazioni inglesi o israeliane che chi ci vive non riscontra. Tutto serve a scaldare il lockdown che verrà, e verrà per tutti. Non so voi, ma io mi sono davvero rotto i coglioni. MDP

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