VIBRAZIONI PER UN MASSACRO

VIBRAZIONI PER UN MASSACRO

Fiumi di parole, di analisi, di opinionismi sterili. Ma da spiegare cosa c’è? Cosa resta da capire di una non vita quale quella che da un anno ormai stiamo non vivendo? Da spiegare, da capire resta niente, meglio sentire con le voci del sangue giovane, che ancora sa sognare e incazzarsi. Qui ci sono aghi di parole su tappeti sintetici di ghiaia. Qui ci sono due canzoni di due amici che sentono quello che non sentiamo più; ci mettono di fronte al loro disagio a specchio, che riflette il nostro. Loro più sinceri. Più diretti. Loro senza compromessi. Con le loro vibrazioni malate e orgogliose, con l’inventiva che nasce dalla prigionia ed è una segregazione che parte da dentro. Ondate di verità. “Svegliatevi uomini dormienti”. Ma non ci svegliamo. Ci costa troppo. Preferiamo la nostra vita di merda, che non è vita, che è “distopica utopia” in cerca di una via d’uscita. Preferiamo la nostra pelle di zombie che si guardano e non si riconoscono più. La crudezza della realtà ha bisogno di un computer, tastiere dal sapore vintage e di due voci che eruttano parole. Lava di parole che non conoscono compromessi. Benvenuti nel loro incubo, che potrebbe essere il nostro se solo accettassimo la verità. Martellante verità che non ci lascia, che non possiamo eludere. Se uno ascolta questi scenari sonori, desolanti e pulsanti, ossessivi e vitali, capisce più che nelle diagnosi dei dotti medici e sapienti: quelli che parlano, e non capiscono. Quelli che curano, e non guariscono. Quelli che decidono la nostra anima. E “l’anima non è una molecola”. NzT-48 e Anarkik Man ci invitano nel loro imbuto: potrai accettarlo tu?